Crollo albero in Lungarno del Tempio, Grassi, Verdi e Trombi: "Una tragedia sfiorata. Chiediamo una comunicazione dell'assessora Bettini in Consiglio comunale"

"Tante le segnalazioni che chiedono di verificare i lavori di frasatura dell'asfalto in occasione dei 'Mondiali di ciclismo' del 2013"

"Quella di ieri in Lungarno del Tempio è stata una tragedia sfiorata. Viste le dimensioni dell'albero avrebbe potuto provocare la morte di pedoni o passeggeri delle vetture ferme al semaforo: fortunatamente, è proprio il caso di dire, c'era un pullman che ha bloccato la caduta. Massima vicinanza a coloro che sono rimasti feriti. - affermano il Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, insieme alla Consigliera Donella Verdi e al Consigliere Giacomo Trombi - Chiediamo una comunicazione dell'assessora Bettini in Consiglio comunale: formalizzeremo la richiesta alla prossima conferenza dei capogruppo e auspichiamo che possa essere svolta già il prossimo lunedì".

"Come sappiamo i crolli delle alberature non sono prevedibili con certezza ma la prevenzione, la manutenzione e un corretto intervento negli anni può consentire una apprezzabile stima della salute delle alberature. Certo che sempre di più assumono importanza anche i lavori che avvengono attorno, in particolar modo della fresatura dell'asfalto che talvolta incide anche sulle radici e sulla capacità di resistenza a vento e piogge degli alberi d'alto fusto. Tante le segnalazioni che chiedono di verificare se sul crollo di ieri abbiano influito i lavori di fresatura dell'asfalto in occasione dei 'Mondiali di ciclismo' del 2013 oppure se, nelle vicinanze della pianta crollata, vi siano stati lavori ai sottoservizi che abbiano danneggiato l'apparato radicale" aggiungono i consiglieri.

"Vogliamo capire cosa sia successo e se fosse stato prevedibile: non possiamo accettare che in una Città come Firenze possa cadere un albero, fare danni e non vi sia una attenta analisi che sappia argomentare e gestire la situazione generale senza farsi prendere da facili soluzioni, quali l'abbattimento massiccio e generalizzato di interi gruppi di alberature. Certo, chiediamo un lavoro attento e sul quale è necessario spenderci maggior tempo e energie ma il patrimonio arboreo di una Città inquinata come nel caso di Firenze merita di non veder sacrificato neppure un albero, se non pericoloso per l'incolumità delle persone e delle cose" concludono. (fdr)

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