Decreto Salvini, Grassi e Verdi (Frs): “Si sospenda l'attuazione e si riapra il tavolo con i Comuni. Approvato col nostro voto in Consiglio un atto rivolto dal Governo”

“In pericolo 15mila posti di lavoro e 280 milioni di euro che graveranno sugli enti locali”

Oggi abbiamo votato e sostenuto la richiesta della sospensione del Decreto Salvini e di stoppare l'iter parlamentare che pare indirizzarsi verso l'approvazione con un voto di fiducia. E lo chiediamo come un segnale di disobbedienza civile. Non è solo perché siamo contro alle politiche del ministro dell'interno, ma qua stiamo sottovalutando le ricadute sugli enti locali”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, interviene nel dibattito in Consiglio comunale in Palazzo Vecchio insieme alla consigliera Donella Verdi. E spiega: “Non è una questione ideologica o demagogica, basta vedere che il solito ordine del giorno è stato approvato a Torino e Bologna. In gioco c'è l'intero sistema dell'accoglienza del nostro paese, con delle gravi perdite anche dal punto di vista occupazionale. E chiariamo subito la questione: con la chiusura del modello Sprar saranno 15mila gli italiani che lavorano nell'accoglienza e che perderanno la loro occupazione”.

E come se non bastasse i dati dell'Anci – continua Grassi – ci dicono che i costi amministrativi delle nuove disposizioni per l’assistenza ai soggetti vulnerabili si aggirano sui 280 milioni di euro, oggi a carico del sistema nazionale e che andranno invece a gravare sui Comuni, sui servizi sociali e sanitari territoriali. Fermiamo il Decreto Salvini o sarà un grosso problema che porterà conseguenze catastrofiche”.

“Unire il tema della sicurezza nel medesimo atto alla riforma del sistema dei permessi per i migranti è un grave errore. Ribadiamo la nostra contrarietà all'intero atto a firma Salvini e crediamo che l'approvazione porterà a cancellare intere fette della popolazione e a dotare di strumenti securitari persino le Polizia Municipali dei Comuni, compreso l'estensione del daspo urbano rispetto alle norme del decreto Minniti”. (s.spa.)

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