“La scelta dei rappresentanti di Acque Blu Fiorentine nel CDA di Publiacqua, di disertarne l’assemblea dei soci con l’intento chiaro di ostacolare il progetto di costituzione di una multiutility a controllo pubblico è un atto grave, tanto più grave – ha spiegato il consigliere del Partito Democratico Enrico Conti – dal momento che si evocano comportamenti illeciti da parte dei soci pubblici di Publiacqua dopo un opposto e chiaro pronunciamento del giudice amministrativo che invece ne ribadisce la piena legittimità dell’operato e che, al contrario, stigmatizza il comportamento dei rappresentanti in CDA eletti dal socio privato.
Nel merito, opporsi a questa operazione, significa non considerare l’interesse pubblico la sfida e l’opportunità epocale di fronte alla quale siamo. La Toscana è, infatti, una regione che da sempre ha nel proprio territorio e nel proprio paesaggio un asset strategico, che ha bisogno oggi di una nuova ingente messe di investimenti. Ne ha bisogno per poter affrontare la sfida del cambiamento climatico e dell’innovazione e per mantenerne quella qualità che lo ha reso un fattore produttivo cruciale per lo sviluppo. Attenzione, non solo e tanto di “turismo” si tratta, ma di filiera agroalimentare, di sistema moda e persino di meccanica. Non si tratta soltanto di brand e di immagine (pur fondamentali nell’attuale arena competitiva mondiale), ma di competitività legata alla qualità e sostenibilità delle produzioni e dei sistemi produttivi.
Per affrontare e vincere questa sfida – prosegue Conti – occorre un salto di qualità nella produzione dei servizi pubblici locali a rilevanza economica e ambientale come la produzione di energia, il Servizio idrico integrato e il servizio di igiene ambientale. Le sinergie evidenti tra questi servizi possono essere raggiunte ed esaltate da una società multiservizio con una forte governance pubblica e con una forte capacità finanziaria che metta al centro della propria strategia l’innovazione orientata alla sostenibilità ambientale economica e sociale, un percorso oggi affrontabile anche grazie alle risorse provenienti dal PNRR.
Opporsi a questo progetto vuol dire dunque remare contro lo sviluppo economico della regione. E attenzione. A farlo oggi sono i rappresentanti non di una società privata ma di una società controllata da un socio a larga maggioranza pubblico che tuttavia, questo è il punto cruciale, ha il proprio baricentro di interessi produttivi ed amministrativi in un altro territorio regionale.
Occorre dunque prendere atto che restituire questi servizi a una autonoma e forte regia pubblica regionale rappresenta una premessa cruciale per una strategia di sviluppo sostenibile della Toscana. Un motivo in più e di fondo – ha concluso il consigliere PD Enrico Conti – per procedere in questa direzione”. (s.spa.)