Farmacia Pitti in piazza San Felice, Firenze riparte a sinistra e SI al Quartiere 1: "Finalmente torna visibile l'insegna. Una battaglia vinta dal farmacista e dalla cittadinanza del quartiere"

"Aveva ragione chi denunciava un cantiere impattante nelle dimensioni e nella durata"

"Ci congratuliamo con il Dott. Pacenti, della farmacia Pitti, per aver ottenuto la parziale modifica del ponteggio in Piazza San Felice che oscurava la vetrina della sua storica Farmacia. - affermano i Consiglieri e le Consigliere del gruppo Firenze riparte a sinistra in Palazzo Vecchio e di Sinistra Italiana al Quartiere 1 - Siamo stati e saremo  al suo fianco per il mantenimento della farmacia e per frenare la totale perdita di identità che il centro storico sta subendo sotto l'amministrazione Nardella. Crediamo in uno sviluppo economico diverso da quello che passa attraverso la svendita di tutti gli immobili e la loro incontrollata trasformazione".

"Pensiamo che troppo tardi e troppo debolmente si sia mossa quest'Amministrazione. Troviamo ancora incomprensibile che dopo mesi di battaglie e appelli al sindaco (che paradossalmente, un po' dott. Jeckyll, un po' Mr. Hide, ha firmato a se stesso), questi abbia, attraverso i suoi uffici, permesso un' occupazione di suolo pubblico che oscurasse totalmente la farmacia, per poi sotto pressioni di mozioni (tra cui le nostre), comunicati, articoli di stampa e appelli si sia provveduto solo ad una parziale modifica. Avevano quindi ragione i residenti e la cittadinanza a protestare e a denunciare una occupazione eccessiva sia nell'ingombro che nella durata, di quasi un anno ininterrotto: adesso che la farmacia ha ritrovato la luce, si attendono quei provvedimenti per mettere in sicurezza i percorsi e gli attraversamenti pedonali dai marciapiedi".

"Pensiamo che a Firenze ci sia bisogno di un altro genere di imprenditoria e che la politica debba occuparsene. Ci sarebbe bisogno di investimenti che curino e rilancino la nostra storia e non che la "rottamino"; come il recupero del bel Teatro Anatomico che sta sul retro della farmacia stessa e che da solo o  magari in collaborazione con il museo della Specola, potrebbe essere un altro dei gioielli della nostra storia scientifica da valorizzare. Investimenti di questo genere sono rari in città, per lo più legati ai singoli monumenti, purtroppo non fanno "denaro facile", non sono "politica facile".  E Nardella tace, .....e chi tace acconsente". (fdr)

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