Luca Milani (Presidente del Consiglio comunale): “Sette anni dalla sparizione in Siria di padre Paolo Dall’Oglio”

“Sono già passati sette anni dalla sparizione in Siria di padre Paolo Dall’Oglio. Era, infatti, il 29 luglio 2013. Gesuita italiano, fondatore della comunità monastica di Mar Musa, dopo trenta anni in Siria nel 2012 – ha ricordato il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – venne espulso dal paese su ordine delle autorità di Damasco. Il motivo? Alcuni articoli in cui chiedeva l’apertura democratica del paese, dopo quaranta anni di governo della famiglia al Asad oltre al suo sostegno alle rivendicazioni della piazza siriana, che dal marzo del 2011 chiedeva la fine della dittatura.

Dopo un’intensa attività a fianco della protesta pacifica, di quelli che lui chiamava “democratici siriani”, nel luglio del 2013 fa ritorno nel paese. Si reca a Raqqa, diventata capitale del Califfato dell’Isis in Siria. Padre Dall’Oglio va in quella città per sostenere i giovani della società civile che protestano contro i miliziani fondamentalisti, ma va anche per tentare una mediazione per la liberazione di alcuni ostaggi cristiani. Entra nel governatorato di Raqqa, diventata la sede del califfato. Da lì non esce più.

A sette anni esatti da quella scomparsa, la famiglia e gli amici di padre Paolo tornano oggi a chiedere che non si smetta di cercare di far luce sulla sua sorte. Le indagini – ha detto ancora il presidente Luca Milani – si sono arenate a lungo di fronte al muro imposto dalla dominazione delle milizie islamiche su Raqqa e dintorni, ma non hanno fatto passi avanti neanche quando lo Stato islamico è stato sconfitto e la sua “capitale” liberata, nel 2017: non è stato cercato né interrogato – a quel che risulta alla famiglia e agli amici – Adbul Rahman Faisal, capo delle corti islamiche dell’Isis al tempo della scomparsa. Né si è pensato di procedere all’analisi del Dna dei resti umani (5600 persone, secondo le stime) trovati in più di 20 fosse comuni di Raqqa: qui, se fosse stato ucciso subito dopo la scomparsa, potrebbe trovarsi il corpo del sacerdote. Quel che è certo è che nella Siria piegata da 9 anni di rivoluzione prima e di guerra civile poi, il ricordo del sacerdote romano che praticò il dialogo concreto fra religioni e persone è ancora vivo. Le sue ultime parole nella Siria divisa, insanguinata e affamata , risuonano ancora oggi: “Continuate a sognare la Siria libera”.

Il Consiglio comunale di Firenze – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – si unisce ai familiari, agli amici di padre Dall’Oglio e ai tanti che invocano la verità sulla sua scomparsa”. (s.spa.)

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