Da Prato a Firenze per abbandonare rifiuti tessili, scattano le denunce

L'indagine, eseguita dalle due Polizie Municipali, ha scoperto un ripetuto smaltimento illecito di scarti di un'azienda cinese

Un sistema rodato e strutturato di smaltimento irregolare di scarti tessili tra Prato e Firenze scoperto e due persone denunciate. Si tratta dell’ennesimo intervento contro l’abbandono illecito di rifiuti portato a termine dalla Polizia Municipale di Firenze insieme ai colleghi di Prato.
Tutto è iniziato oltre due mesi fa quando al Reparto di Rifredi è arrivata una segnalazione per abbandono di sacchi neri pieni di scarti tessili. Uno scarico illegale effettuato di notte da due persone che, a bordo di un furgone celeste, riempivano tutti i cassonetti in zona Piagge. Sono stati avviati i controlli e dopo qualche appostamento è stato individuato il furgone. Da ulteriori accertamenti è emerso che il veicolo "faceva base" a Prato e quindi gli agenti del Reparto di Rifredi, ipotizzando che dietro l’abbandono ci fosse qualcosa di più, hanno contattato i colleghi dell'Unità Investigativa e Ambientale della città laniera. Insieme e su delega della Procura di Prato, hanno avviato l’indagine che ha visto giorni di pedinamenti e osservazioni del furgone e dei suoi occupanti. Questa attività ha consentito di confermare l’esistenza di un modus operandi strutturato. Ovvero gli scarti venivano caricati in determinati giorni della settimana in orario pranzo; una volta riempito il furgone, nelle prime ore del pomeriggio, veniva lasciato in sosta a Firenze in una zona defilata dopo di che il conducente tornava a Prato.  Poi una o due volte la settimana, tra le 3 e le 5 di notte, l’autista e proprietario tornava al furgone e, aiutato da un'altra persona, scaricava i sacchi di rifiuti nei cassonetti in zona Piagge.  Dopo di che il mezzo vuoto ritornava a Prato nella tarda mattinata e qui l’attività veniva ripetuta con le stesse modalità. I controlli, effettuati da agenti in borghese delle Polizie Municipali di Firenze e Prato e documentati con foto e video, hanno permesso di accertare che la maggior parte dei carichi proveniva dallo stesso magazzino di produzione, nella periferia industriale di Prato.
Ottenuti tutti i riscontri necessari, è scattato il blitz. Una ventina di  giorni fa, intorno alle 13.30 agenti di Firenze e Prato in borghese hanno iniziato il pedinamento del furgone che, dopo l’ultimo abbandono notturno, rientrava alla base per effettuare un nuovo carico. Gli agenti hanno quindi aspettato che il furgone venisse riempito di sacchi nel retro dell’azienda e poi, poco prima delle 15, sono intervenuti.  Hanno bloccato il mezzo in strada e in contemporanea sono entrati nel magazzino e nel capannone fermando le attività e identificando le persone presenti. Il veicolo è stato riportato nel capannone per il riscontro degli scarti a bordo che sono risultati essere gli stessi di quelli contenuti in altri sacchi in deposito che a loro volta appartenevano alle stesse pezze di lavorazione sui macchinari.      
Sia il conducente del furgone (un cittadino cinese residente a Prato già noto alle forze dell’ordine per lo stesso tipo di illecito) che una giovane donna, sempre cinese e persona di fiducia del proprietario dell'azienda che a dire degli operai si trovava in Cina, sono stati denunciati in concorso per la gestione irregolare di rifiuti speciali.
Il furgone e il carico (17,7 quintali di scarti tessili) sono stati sequestrati come pure l'area di stoccaggio rifiuti esterna al magazzino e i 60 sacchi pieni di rifiuti da lavorazioni lì presenti pronti per lo smaltimento irregolarmente. I sequestri sono stati convalidati dalla Procura di Prato. Le indagini comunque proseguono per quanto riguarda la verifica di corrispondenza e conformità dei formulari con le quantità indicate di scarico dei rifiuti tessili.

 

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