“È una situazione difficile per i grandi e per i piccoli teatri. Abbiamo letto sui giornali – spiega il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – che i teatri di interesse nazionale hanno potuto beneficiare del Fus (fondo unico per lo spettacolo) nel 2020 se avessero mantenuto lo stesso livello occupazionale del 2019. Adesso si parla di un Fus al 65% nel 2021.
Teatro Verdi, teatro del Maggio Musicale, Ort avranno una solida base economica su cui programmare la ripartenza e sarà comunque difficile mantenere alcuni standard di produzione artistica; gli altri teatri più piccoli potrebbero affrontare difficoltà forse insormontabili.
Il Teatro di Rifredi, il Puccini, il Cestello che non hanno beneficiato del Fus hanno dovuto attingere agli ammortizzatori sociali, decreto ristori o hanno chiesto aiuto agli enti privati del territorio come l’ente Cassa di Risparmio di Firenze per poter riuscire a garantire la sopravvivenza per le spese di funzionamento e poter dare qualche timido segnale di ‘vita artistica’.
Se la cultura stenta lo sport è sicuramente messo peggio – aggiunge il presidente della Commissione cultura e sport Fabio Giorgetti – con il governo Draghi è scomparso il ministero dello sport, tutti ci auguriamo la nomina di un sottosegretario con delega allo sport che venga dal mondo sportivo, conosca le criticità e si faccia portavoce di questo mondo sempre troppo trascurato dalla politica.
Marco Predieri del Teatro del Cestello ha dichiarato che ‘se non cambia qualcosa ad aprile il teatro dovrà indebitarsi’… Ecco, le società sportive invece sono già indebitate, perché per riuscire a fare la poca attività consentita e pagare le bollette, i presidenti hanno sottoscritto almeno due prestiti per uno, tra poco finirà il periodo di preammortamento e dovremo cominciare a restituirli’.
1. Avere un interlocutore in grado di assorbire dal recovery fund risorse per il settore delle società sportive dilettantistiche.
2. Riaprire gli impianti al pubblico in sicurezza.
3. Allungare le concessioni comunali di almeno 3 anni”. (s.spa.)