“L’8 febbraio, con il voto favorevole della Camera in seconda lettura, seguito all’approvazione in Senato, l’ambiente – spiega il consigliere del gruppo del Partito Democratico Francesco Pastorelli – è entrato ufficialmente nella Costituzione della Repubblica Italiana.
Si tratta, chiaramente, di una norma programmatica ma il fatto che l’ambiente entri nella norma fondamentale del nostro ordinamento mi pare un segnale importante della nuova attenzione che viene posta su questo tema.
La pandemia ha accelerato una riflessione sull’importanza dell’ambiente in cui viviamo, messo a dura prova dalla globalizzazione e da processi industriali energivori e poco attenti al rispetto della biodiversità e del clima che sempre più ci presenta un conto salato.
I cambiamenti climatici, coi loro effetti dirompenti, sono infatti sotto gli occhi di tutti.
In Italia, tanto per rimanere in casa nostra, stiamo assistendo ad un inverno mite ma, soprattutto, con precipitazioni scarsissime che rischiano – prosegue Francesco Pastorelli – di avere conseguenze devastanti sulle coltivazioni e sull’approvvigionamento idrico nei prossimi mesi.
Per lunghi anni abbiamo vissuto modelli produttivi e di sviluppo che hanno ignorato la violenza arrecata al pianeta che, però, è la casa di tutti, pensando ad un benessere immediato senza considerare la sostenibilità e ciò che lasciamo alle generazioni che ci seguiranno.
Per questo appare quanto mai positivo e il richiamo, nella nostra norma fondamentale, a “la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni”.
Un pensiero di prospettiva e una linea di condotta che dovrà improntare i modelli di sviluppo, anche industriale, del paese.
Non a caso il richiamo a questi principi, enunciati all’art. 9, viene inserito nella norma dedicata all’iniziativa economica privata, uno dei cardini della libertà di impresa, e i nuovi limiti, posti a tutela della salute e dell'ambiente, vengono anteposti ai tradizionali paradigmi della sicurezza, libertà e dignità umana.
Purtroppo resta molto da fare anche su questi ultimi, come bene ha ricordato il Presidente Mattarella nel suo discorso alle Camere seguito alla rielezione, in cui ha posto spesso l’accento sulla parola “dignità” ma è chiaro che un ambiente salubre e uno sviluppo sostenibile sono una precondizione rispetto agli altri diritti che la Costituzione riconosce all'essere umano.
Lo sviluppo sostenibile, per dirla con le parole impiegate da Fatou Bensoudas, ex Procuratore Generale del Tribunale Penale Internazionale, nella Annual Lecture 2021 tenuta per la Fondazione Mandela, significa infatti riuscire a far fronte alle esigenze di oggi senza compromettere la possibilità per le generazioni future di poter far fronte ai loro bisogni.
Accolgo quindi con favore questa nuova attenzione all’ambiente – conclude il consigliere PD Francesco Pastorelli – e a ciò che lasciamo in eredità alle generazioni che verranno, segno di una mutata prospettiva che, credo, dovrà guidare anche la messa a terra dei tanti progetti legati al PNRR”. (s.spa.)