“Il Consiglio superiore dei Beni culturali ha espresso all’unanimità parere contrario all’opera per tutte le criticità mai risolte”
“Per un consigliere comunale di lungo corso come il sottoscritto, testimone quasi per intero dell’annosa vicenda della loggia Isozaki, pare doveroso spenderci qualche parola. La storia inizia nel 1998 quando il noto architetto giapponese vince il concorso di idee promosso dal ministro Giovanna Melandri, governo Prodi I, per la realizzazione della nuova uscita degli Uffizi. Dopo le sospensioni legate in un primo tempo ai ritrovamenti archeologici in piazza Castellani, il progetto esecutivo viene annunciato nel 2006 dal ministro Rutelli, governo Prodi II, e confermato dall'assessore all'urbanistica Biagi in Consiglio Comunale. Eppure, il progetto non parte, neppure nella XVII Legislatura 2013 – 2018, nei tre consecutivi governi guidati dal Partito Democratico di Letta, Renzi e Gentiloni, senza dimenticare che nel biennio a guida Renzi il sindaco di Firenze è Dario Nardella. La loggia torna nuovamente alle cronache soltanto nell’agosto del 2020 quando proprio il sindaco Nardella esulta per la notizia dello stanziamento di 12 milioni di euro per la realizzazione della loggia ricevuta dal ministro alla Cultura Franceschini del Partito Democratico, che resta in carica sia nel governo Conte II che nel governo Draghi fino al 2022.
In 24 anni autorevoli esponenti di governo nazionale e locale del Pd, i paladini della loggia, non sono riusciti, o meglio non hanno voluto far partire i lavori. Perché quei finanziamenti non sono stati prima attivati e poi utilizzati da chi si diceva favorevole a realizzarla? Questa la domanda da porre ai diretti interessati che mi permetto di suggerire all’ordine degli Architetti.
Quanto alla lettera inviata al Ministro Sangiuliano sulla questione, per chiedere se è vero che l’esito è stato annullato, in base a quale atto, chi ha deciso e quindi chi componeva la commissione, mi sembra che le risposte ci siano già. Il Governo si è preso la responsabilità di rinunciare ad un progetto del 1999, che non sottostà più alle norme antisismiche, per cui sarebbe necessario realizzare plinti di fondazione molto profondi per poter ancorare colonne in acciaio e cemento armato di 24 metri, con il probabile rischio di nuovi ritrovamenti archeologici e problematiche annesse. Un progetto che allora costava 13,5 miliardi di lire e che oggi costerebbe 12 milioni di euro!
Lo scorso 13 ottobre si è riunito il Consiglio superiore dei Beni Culturali, i cui componenti sono pubblici, e, all’unanimità, ha espresso parere negativo alla realizzazione dell’opera. Trovo singolare, piuttosto, che l’ ordine degli architetti faccia riferimenti ad affidamenti diretti per la realizzazione di imprecisati progetti alternativi alla loggia che non hanno alcun oggettivo riscontro.
Confidiamo nell’attenzione che il Ministro Sangiuliano ha sempre concretamente dimostrato per Firenze e verso gli Uffizi, in modo da individuare per la sua uscita una soluzione all’altezza ma, mi auguro, meno impattante, meno costosa e più rapida. L’esatto contrario della loggia”.
Queste le dichiarazioni del consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Jacopo Cellai
(fdr)