Nicola Armentano (Presidente Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali): “Eliminazione del numero chiuso a Medicina. Quando i conti non tornano!”

Si fanno degli annunci solo per avvicinare il consenso. E' quanto emerge dopo la proposta choc del rettore di Ferrara che vorrebbe riportare la Medicina ad essere di nuovo una facoltà a numero aperto. Alcuni esponenti del Governo – ha detto il presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Nicola Armentano – hanno sostenuto che la proposta è giustissima. Nei prossimi 5 anni conseguiranno una laurea circa 52.000 degli attuali studenti di medicina. Si formeranno, nello stesso periodo, soltanto 31.000 specialisti. Attualmente abbiamo circa 10.000 giovani medici ingabbiati nell’imbuto formativo che non riescono ad entrare nelle scuole di specializzazione e nei prossimi 5 anni questi saranno, verosimilmente, il doppio. I pensionamenti, escluso quota 100, saranno circa 45.000 includendo medici dipendenti del SSN, specialisti ambulatoriali e universitari. Ci troviamo, dunque, in una situazione paradossale. E' come il ciclo vitale delle farfalle: ci sono alcuni che ci dicono che è giusto immettere nuovi bruchi nell'ambiente, ma se poi a questi bruchi non diamo mai la possibilità di diventare farfalla è inutile illuderli e far credere a tutti di poter diventare una farfalla. E' un po' quello che accade ai neo laureati in medicina di oggi.

Mancano le risorse per poter accompagnare questi giovani studenti o nei corsi post laurea oppure in un percorso che porta all'assunzione. Il rischio è di creare soltanto tanti bravi ragazzi laureati in medicina che porteranno la loro intelligenza all'estero con una doppia spesa per le casse dello Stato, che spende 150.000 euro per formare un giovane medico.

Quando si fanno delle proposte sulle risorse occorrerebbe pensare intelligentemente e seriamente. Meglio investirle nelle borse di studio post laurea perché altrimenti molti giovani medici italiani professionisti prenderanno il volo: negli ultimi 10 anni abbiamo perso 10.000 medici che hanno scelto di lasciare l’Italia per andare all’estero: Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Stati Uniti. In sintesi – conclude il presidente Nicola Armentano – non mancano giovani laureati in medicina (52.000+10.000 nei prossimi 5 anni), mancano gli specialisti. Si ricorda, infatti, che oggi è la specializzazione è condizione indispensabile per il giovane medico che vuole lavorare nel SSN. Pertanto non bisogna sprecare risorse per incrementare gli accessi a Medicina. I finanziamenti vanno indirizzati tutti verso il sistema formativo post laurea altrimenti tutti gli sforzi che vengono fatti dall'Università per formare nuovi medici serviranno solamente ad alimentare i servizi sanitari degli altri paesi”. (s.spa.)

Scroll to top of the page