"Condizioni lesive della dignità del personale dipendente. Le dichiarazioni dell'Assessora valgono qualcosa, o decide tutto il Direttore Generale?"
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune
"Partiamo da una nota fatta circolare ieri a firma del Direttore Generale. Chi è in lavoro agile dovrà rivolgersi a LARA, che non è una persona, ma l'acronimo (Lavoro Agile Rendicontazione Attività) di un applicativo informatico da utilizzare per relazionare sulle attività svolte.
Un sistema fatto di 141 voci, con cui il monitoraggio si trasforma in una complicazione pesante, che viene giustificata - immaginiamo - con l'idea di poter gestire in modo burocratico un aspetto che invece riguarda l'organizzazione complessiva delle attività e i rapporti all'interno di un luogo di lavoro.
Leggiamo in questa decisione una forte pregiudiziale, che alimenta il racconto per cui chi lavora nel pubblico avrebbe una predisposizione a non svolgere correttamente la sua attività, soprattutto se le svolge a distanza.
A che servono le dichiarazioni dell'Assessora Giuliani, se poi arrivano decisioni come quella annunciata ieri?
Non solo. Nella modulistica di richiesta dei 3 giorni legati alla legge 104 bisogna dichiarare «di essere consapevole che la possibilità di fruire delle agevolazioni comporta un onere per l'amministrazione e un impegno di spesa pubblica che lo Stato e la collettività sopportano per l'effettiva tutela dei disabili». Come se i diritti fossero dei favori.
Siccome ci sono pochi posti a disposizione per il lavoro da remoto, si sono stabiliti alcuni criteri di priorità, che creano una sostanziale classifica di condizioni di bisogno, molto spiacevole.
Per esempio si tiene conto di qualsiasi minore fino a quattordici anni, ma non si tiene conto di eventuali figli o figlie con condizioni di disabilità grave.
Emerge un quadro sconfortante, per cui esprimiamo solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori, con l'impegno a portare il tema in aula lunedì, con un question time". (fdr)