Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune): “Non serve ricordare Gino Strada senza riconoscere le responsabilità dei Governi”

“Depositata questa mattina una risoluzione per chiarire la posizione politica che crediamo giusta in relazione alle immagini che arrivano dall’Afghanistan: la ribadiremo domani in Commissione”

La politica occidentale dovrebbe smetterla di usare le popolazioni di altri paesi per raccogliere consensi: lo diciamo con il massimo rispetto, ma apparteniamo a quella storia che è stata accusata di essere amica del terrorismo internazionale, perché contestava nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, le guerre volute da Bush Jr., da molto tempo evidenti in tutto il loro fallimento.
Ci hanno guadagnato solo le industrie delle armi – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – e chi fa profitto su queste devastazioni, insieme a quei signori della guerra che hanno saputo prosperare anche nella fase di esportazione della democrazia. A mancare continua a essere il sostegno alle forze democratiche. Ogni volta che una missione militare all'estero viene finanziata parte la criminalizzazione di chi si oppone: vogliamo anche ricordare il trattamento riservato a Lidia Menapace quando era in Parlamento, “punita” perché impegnata a tagliare le spese militari.
Con un po’ di preoccupazione leggiamo le posizioni di questi giorni: i corridoi umanitari sono un atto dovuto, ma lo è anche prendere atto di cosa è avvenuto in questi anni. Importanti esperienze di lotta per l'autodeterminazione delle donne ripetono a gran voce la necessità di evidenziare il ruolo deleterio della NATO in quel paese, cambiando radicalmente le scelte dei “Grandi” nei confronti della politica internazionale.
Ci fa piacere che il Partito Democratico domani voglia proporre di ricordare a Firenze Gino Strada, con intitolazioni e impegni pubblici: proveremo a proporre alcuni emendamenti in Consiglio comunale, usando i prossimi giorni per rileggere le parole di un protagonista della difesa della Costituzione (in particolare dell'articolo 11). Non vogliamo neutralizzare la memoria del fondatore di Emergency. Come ripete spesso sua figlia, che senso ha piangere per le immagini che arrivano dall’Afghanistan, mentre si lasciano morire nel Mediterraneo migliaia di vite, ostacolando l’azione delle ONG e continuando a evitare – concludono Bundu e Palagi – ogni ipotesi di corridoio umanitario (non solo dalle zone devastate direttamente dalle nostre guerre)?”. (s.spa.)

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