Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune): “Perché la morte Anas Youssef Hamouda non sia invisibile”

“Comunicazione oggi in aula e mozione per una targa depositata stamani, contro la disumanità del sistema politico e istituzionale, contro l’indifferenza”

Anas Youssef Hamouda – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – è un minore non accompagnato che era arrivato dall'Egitto, passando per le torture della Libia e il resto dei trattamenti disumani riservati a chi attraversa il Mediterraneo per necessità.
Ha preso il nome del fratello morto, per poi frequentare il CIPIA a Novoli, per imparare la lingua italiana. È sparito dalle parti di Careggi ed è stato ritrovato dopo oltre un mese a Poggio a Caiano. Si presume sia cascato in Arno, ma di certo c'è solo la sua morte.
Il Corriere Fiorentino ha raccontato di come i suoi genitori non avessero soldi per il rimpatrio del corpo e sicuramente non potevano permettersi di raggiungere l'Italia.
La sepoltura a Trespiano è avvenuta in un pesante silenzio, che abbiamo voluto rompere con una comunicazione in aula.
Le destre e il Partito Democratico anche oggi – concludono Bundu e Palagi – hanno discusso su chi ha più responsabilità nel mancato “blocco” dei flussi migratori. Forse sarebbe il caso che si interrogassero su quanta responsabilità hanno nell'aver permesso l'istituzione di un sistema che coltiva disumanità”. (s.spa.)

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