Bilancio di genere, Bundu e Palagi (SPC): “Nel 2021 sarà introdotto dal Comune di Firenze”

“Grazie ai presidenti delle commissioni Bilancio e Pari Opportunità per l’approfondimento che hanno fatto negli ultimi mesi a partire dalla nostra mozione”

Queste le dichiarazioni della capogruppo di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e del consigliere Dmitrij Palagi


Un ringraziamento innanzitutto a “Libere Tutte” con cui il Gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune ha lavorato sull’adozione del Bilancio di Genere, presentando una mozione nello scorso anno e arrivata in Consiglio il 7 aprile, dove è stata approvata, anche con i voti della maggioranza.

Oggi nelle commissioni consiliari congiunte, il presidente della Commissione Bilancio e l’Assessore al Bilancio, nell’illustrare l’approvazione del rendiconto esercizio finanziario 2020, hanno annunciato che per il 2021 sarà introdotto anche il Bilancio di Genere.

Siamo contenti che l’amministrazione abbia voluto dare ascolto a un’espressione della società civile, con l’atto che abbiamo depositato l’anno scorso e discusso nelle commissioni già dall’anno scorso, portando a un approfondimento che ha avuto come esito la votazione dell’atto nel quale si richiede di ristrutturare le voci di bilancio, inserendo proprio il Bilancio di Genere.

Ringraziamo i presidenti delle commissioni Bilancio e Pari Opportunità per l’approfondimento che hanno fatto negli ultimi mesi a partire dalla nostra mozione, a distanza di alcuni anni dall’ultimo coinvolgimento del Comune sul tema (2014) e speriamo di continuare a lavorare in stretto contatto anche con la società civile.

Ricordiamo le parole nel comunicato di Libere tutte di ieri: "Stiamo attraversando un periodo molto difficile a causa dell'emergenza sanitaria e dobbiamo affrontare problemi gravissimi riguardanti la salute, l'occupazione, l'economia, le relazioni interpersonali.

L'Adozione del Bilancio di genere da parte dell’amministrazione pubblica è essenziale per abbattere le disuguaglianze.

Il Bilancio di genere si basa sulla constatazione che le politiche economiche non sono neutre perché hanno una ricaduta diversa sulle donne e sugli uomini, in quanto diverso è il ruolo che donne e uomini hanno nel mondo del lavoro, in quello dell'economia, nel campo delle istituzioni, nell'ambito della cultura, nella società in generale.

E' uno strumento per monitorare, valutare e progettare i programmi delle pubbliche amministrazioni, sotto i diversi aspetti, politico, economico, sociale, affinché donne e uomini ne possano trarre gli stessi vantaggi e non si perpetuino le disuguaglianze.

Assume quindi una notevole importanza, ancor più oggi, in mezzo ad una crisi sanitaria, ecologica, economica, sociale, senza precedenti a causa della pandemia, crisi che pesa in misura maggiore sulle donne.

Infatti, le donne da sempre subiscono discriminazioni di ogni tipo, hanno maggiori difficoltà ad accedere al lavoro retribuito, sono più povere, su di loro grava la maggior parte del peso del lavoro di cura […]". (fdr)

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