"Si torna indietro di decenni a danno di Firenze. Adesso non resta che far tornare Domenici ed il rinnovamento è completato. Fortunatamente si vota nel 2024!"
Dichiarazioni del Capogruppo in Palazzo Vecchio della Lega, Federico Bussolin
“Leggo stamattina sulla stampa locale una spassosa intervista al neo segretario regionale Toscano Emiliano Fossi e mi sento come all'improvviso tornare indietro di decenni, quando ero ragazzino. Ho dovuto guardare il calendario per tranquillizzarmi del tutto! Credevo di essere tornato a 20 anni fa. Eccolo infatti il rinnovamento in “salsa” Schlein, il grande Partito del No: NO Tav, NO Aeroporto, NO Cpr, NO Inceneritore. Il tutto in attesa di più tasse per i cittadini. Con questo tuffo nel passato Firenze e il suo sviluppo infrastrutturale sono a rischio. Manca soltanto ripescare fra la polvere della politica anche Leonardo Domenici e poi il “disastro” è completato”.
“Siamo curiosi di vedere la convivenza in città fra Dario Nardella, primo sostenitore di Bonaccini alle recenti primarie e tutto il gruppo degli “Ultras Schlein” capitanato in città dall'ultra ecologista Andrea Giorgio insieme al Presidente del quartiere 4, Mirko Dormentoni. Sorridiamo pensando alle prossime mosse di questa Giunta, come un eventuale rimpasto “comodo”. Come Lega proseguiremo la nostra forte opposizione sui grandi temi della città, consci che sarà Firenze a rimetterci viste le due visioni completamente opposte di partito e di città, fra le due fazioni in sfida al congresso. Può rappresentare quindi una salvezza per questa città l’approssimarsi delle elezioni amministrative, così da scampare ad un immobilismo certo”.
“C'è un clima tempestoso a sinistra che ci preoccupa molto adesso. Non per il 2024, quando siamo certi che il Centrodestra saprà vincere la sfida delle comunali ed anche i fiorentini sapranno seguire il cambiamento. Siamo certi che chi ama Firenze stavolta non starà a guardare. Perché Firenze è dei fiorentini, e non “merce di scambio” per lotte interne al Pd o per qualche prezioso strapuntino”. (fdr)