Crollo della pensilina alla stazione, Palagi, Bundu, Grassi: "Il Comune non può attivarsi solo a tragedie evitate. Bene che Grandi Stazioni siano richiamate alle proprie responsabilità"

"Lungo l'elenco delle tragedie sfiorate in cui il Comune deve ancora render conto dei responsabili"

"Questa Amministrazione rivendica spesso - dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) insieme a Tommaso Grassi (Firenze Città Aperta) - la continuità di quella precedente. Su Grandi Stazioni invece sembra scoprire oggi la totale libertà che questa ha avuto rispetto a Santa Maria Novella. La pensilina ha smosso, per fortuna, diffidenza e preoccupazione da parte della vicesindaca. Si è alzata la voce, indicando con il dito accusatorio, escludendo ogni responsabilità della politica e del Comune."

"Non è però passato inosservato come la fermezza usata in questo caso nel chiedere chiarezza e di individuare celermente i responsabili, non sia proprio una caratteristica delle amministrazioni fiorentine degli ultimi anni - aggiungono gli esponenti dell'opposizione -. Nessun colpevole per il crollo di Lungarno Torrigiani; incidenti all'interno delle strutture scolastiche minimizzate per non incrinare la narrazione di una Firenze "capitale" dell'edilizia per l'istruzione (recente nella memoria il caso dell'Istituto Meucci di marzo anche se la responsabilità era del livello metropolitano); il crollo della trivella in viale Guidoni durante i lavori di realizzazione della linea 2 della tramvia; l'intossicazione di sei dipendenti di Publiacqua; le aggressioni agli autisti di Ataf: tutti casi che ancora aspettano interventi decisi da parte dell'amministrazione, che invece in tali campi è responsabile, per individuare responsabili e rimuovere le situazioni di criticità. Sono solo alcuni degli episodi su cui l'Amministrazione non riesce a prevenire, attivandosi a posteriori".

"Bene quindi la scelta di non fare sconti sul tema della pensilina, ma ci auguriamo che le tragedie sfiorate non siano l'unico modo per avere un Comune attento a quello che accade sul proprio territorio, verificando chi lavora su sua richiesta e sul suo territorio. E come non chiedere che la stessa fermezza nel chiedere conto dei lavori di manutenzione non fatti o fatti con ritardo che l'amministrazione ha verso terzi, la giunta la abbia anche con i propri cantieri: i ritardi dei cantieri da piazza della Repubblica all'attuale situazione delle Cure sono gli esempi più recenti, senza dimenticare il fallimentare impiego del global service, tiepidamente ammesso anche dall'assessore" concludono Palagi, Bundu e Grassi. (fdr)

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