Del Re (Firenze Democratica): “E’ ancora l’assenza e il silenzio ciò che guida la maggioranza sulle nomine e il caso Giorgetti, dichiarato incompatibile dal segretario generale del Comune di Firenze”

"Presentato un ordine del giorno con SPC per invitare la Sindaca ad affrontare politicamente la questione della compatibilità del doppio incarico, ma lo abbiamo ritirato dopo che il gruppo PD sì è di nuovo trincerato dietro l’attesa di nuovi pareri"

Queste le dichiarazioni della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re:

“Una debolezza politica impressionante, una responsabilità politica enorme in capo alla Sindaca che da mesi sta tollerando una situazione di evidente incompatibilità, e che anche a fronte di una segnalazione ex art. 69 del TUEL - che impone al consiglio di calendarizzare una delibera per contestare la incompatibilità, dando al consigliere un termine per esporre controdeduzioni - non ritiene di dover affrontare né politicamente il tema, dialogando con l’interessato, né seguendo l’iter previsto dalla normativa in materia.

Ciò che si fa invece è attendere, non prendere mai posizione fino a permettere che due iscritti del Partito Democratico si debbano rivolgere ai Tribunali per comporre la lite (dall’esito giuridicamente scontato, vista la chiarezza della norma e dei precedenti giurisprudenziali confermati anche dal chiaro e inequivocabile parere del segretario generale). Lasciando un gruppo in balia di se stesso (con il segretario del Pd Firenze da pochi giorni assunto in città metropolitana, come già aveva fatto Nardella pochi mesi prima della fine del mandato con un inedito assoluto, insieme ad altri esponenti del PD Firenze). Quello che poi è emerso chiaramente è che nessuno aveva verificato la compatibilità dei due ruoli, ma solo la possibilità che a chi fosse stato consigliere comunale potesse essere conferito il ruolo di presidente di una partecipata (ma non anche della contemporanea copertura dei due ruoli). Quello che è certo è che nessun presidente di una partecipata ha mai seduto contemporaneamente nel salone dei 200, così come abbiamo preso posizione sul fatto che per la prima volta il dirigente delle partecipate sarà di nomina fiduciaria e non un dirigente assunto dall’ente a tempo indeterminato. E ce ne sono internamente al comune di dirigenti che ben potrebbero coprire quell’incarico.

Abbiamo chiesto più volte al presidente del consiglio comunale di calendarizzare la delibera affinché la responsabilità di omissione di atti d’ufficio non ricada su tutti i consiglieri, come previsto dalla norma in questione.
Non è la prima volta che per la Sindaca le norme non hanno importanza o si raccontano in modo diverso, ma non è la comunicazione ciò che viene giudicato dai Tribunali, e non si può far affidamento sempre sul fatto che tanto nessuno osa mettersi contro chi governa perché quantomeno non è un atteggiamento etico.

Anche il presidente della ASP Montedomini è stato nominato dalla Sindaca nelle settimane scorse in violazione non solo del regolamento comunale sulle nomine negli organismi pubblici, ma anche della Legge Severino, e per questo abbiamo segnalato al segretario generale questa situazione e siamo in attesa di sue determinazioni in merito. Ancor qui si è scelta una persona che già ricopre altri 2 incarichi (oltre a quello della presidenza dell’associazione di Nardella), il tutto a conferma di quanto avevamo detto un paio di mesi fa in aula: si amministra per conservare lo status quo e un certo gruppo di interessi, in questo stava l’interesse alla continuità invocata dalla Sindaca e dal suo dante causa in campagna elettorale. Una perpetuazione di metodi ed un accentramento dei ruoli nelle medesime persone per serrare i ranghi, con buona pace di quanto prevedono le norme e di questioni che primariamente dovrebbero essere di opportunità ed etica politica. Fin tanto che sono le regole interne al Pd ad essere violate ne rispondono i vertici di fronte agli iscritti (anche se ancor qui nessuno ha mai risposto ad accessi agli atti e ricorsi degli iscritti), ma per le leggi dello Stato se ne deve rispondere di fronte a tutta la collettività e il rispetto della democrazia viene minato anche da atteggiamenti come questo”. (fdr)

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