Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) e Pietro Poggi (Coordinatore cittadino Sinistra Italiana Firenze): “Per l'Assessore è il gioco del gambero, per chi si muove in bicicletta è un disastro”

“L'Assessore alla mobilità dice che non sappiamo leggere la stampa. Che ignoriamo la realtà. Se vuole gestire così i cantieri della tramvia sappia che la sinistra non cadrà nella trappola delle scontro con le destre”

“Non si fa in tempo ad aprire un cantiere che cresce il malcontento. È inevitabile, sostiene la Giunta.

Speriamo – aggiungono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu col coordinatore cittadino di sinistra Italiana Firenze Pietro Poggi – non vogliano così giustificare ogni genere di errori e leggerezze, altrimenti i prossimi mesi saranno un disastro anche sul fronte della mobilità, non solo per via della crisi sanitaria e di quella economica.

La denuncia di Firenze Ciclabile sul disagio di chi si muove in bicicletta tra via Lorenzo il Magnifico e viale Strozzi è esplicativo di quanta attenzione venga rivolta alla vita quotidiana di chi deve muoversi per la città (in particolare a chi sceglie di non usare l’auto privata o non può farlo).

Anche perché stiamo parlando di una parte del tessuto urbano su cui si era lavorato molto e in modo significativo, che ora viene stravolta senza nemmeno una segnalazione.

Al titolo di un question time di lunedì l’Assessore aveva detto che secondo lui si pratica il gioco del gambero e aveva consigliato al gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune – continuano Palagi, Bundu con Poggi – di parlare di quello che conosce. Con un’eleganza democratica notevole un membro della Giunta si permette di suggerire a un gruppo di opposizione di tacere. Lo fa perché non vuole una sinistra a favore del trasporto pubblico e della ciclabilità che in modo costruttivo ricordi che si può governare in modo migliore, senza la comoda contrapposizione fra le destre a favore dell'auto privata e il mantra del “abbiamo-vinto-le-elezioni-facciamo-come-ci-pare”.

Ci aggiungiamo quindi all’invito delle associazioni e della cittadinanza: c’è già sufficiente insofferenza per il contesto in cui siamo immersi. Evitiamo di muoversi – concludono Palagi, Bundu e Poggi – nel modo peggiore sui cantieri”. (s.spa.)

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