Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Un ruolo più centrale per il Consiglio sul tema carcere”

“Soddisfazione per l’approvazione quasi unanime di un ordine del giorno che deve portare entro metà 2022 alla modifica del regolamento per il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale”

Fino a oggi il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Firenze è stata una figura di nomina del Sindaco, secondo un regolamento votato nel 2003.
Da ieri Palazzo Vecchio è impegnato in un percorso – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – che metta al centro il Consiglio, a partire dall’elezione di un ruolo istituzionale importante, che così sarà maggiormente legato allo spazio più rappresentativo della città.
Un modo per testimoniare concretamente l’importanza che tutte le forze politiche sostengono di voler dare al sistema penitenziario italiano e locale.
Se quello che manca è il rapporto tra territorio e istituti detentivi, è bene partire da quello che ci riguarda direttamente, esplicitando anche un momento annuale che ripeta l'esperienza di ieri, per cui ringraziamo nuovamente il Garante comunale, che è già al secondo mandato e quindi non è interessato dalle modifiche chieste con l'ordine del giorno approvato senza voti contrari.
Siamo soddisfatti dell'interlocuzione avviata ieri con la maggioranza su questi temi. Confidiamo che possa esserci una dialettica positiva per le persone detenute e chi lavora a vario titolo in quegli spazi, a partire dalla polizia penitenziaria.
Per farlo occorre esporre in modo trasparente le posizioni in campo: la nostra è per il superamento del carcere, espressione che di per sé rischia di non dire molto, lo comprendiamo, ma che siamo disponibili a esplicitare nel confronto che speriamo prosegua su aspetti concreti.
Lavoriamo – concludono Palagi e Bundu – per dare piena attuazione all’articolo 27 della nostra Costituzione e superare modelli di carcerazione ormai vecchi, inadeguati ed esclusivamente punitivi e per far rientrare nella legalità le istituzioni carcerarie grazie al recupero delle funzioni di socializzazione e di riparazione della persona detenuta in esecuzione di pena. Il rapporto con Firenze, in questo senso, è fondamentale perché anche il carcere è città. Un nuovo modello, però, di città”. (s.spa.)

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