"Torno in Palazzo Vecchio dopo 9 anni. Un vero onore che provo per la 2ª volta. Rientro in questo luogo meraviglioso a fare il Consigliere Comunale di Firenze, un ruolo che rende fieri. Qui dentro io mi sento davvero “di Firenze”. Non penso ad esser di destra o di sinistra, penso ad essere di e per Firenze. Ecco, con questa specifica, ho già detto molto circa l’arrivo nel Salone de’ Dugento. Con il voto di chi mi ha portato qui opererò nel gruppo con cui quattro anni fa sono stato candidato. Con una precisa riserva, tuttavia. Avendo già vissuto l’esperienza di consigliere, con la Lista Galli, essendomi già scontrato con l’inutilità della battaglia di parte, fatta purtroppo di “partito preso”, preciso con chiarezza che non mi metterò ad agire per opposizione pregiudiziale. Vaglierò di volta in volta le idee e guarderò i fatti prima di votare. Partiamo da qui, ad esempio: il Salone de’ Dugento. Debbo dire che 9 anni fa era più bello, queste modifiche – banchi stretti, più spazio alle bandiere che al pubblico - non mi sembra che lo esaltino. Colgo questo aspetto, anzi, per far notare che interventi peggiorativi in città se ne contano diversi:
· La città ha ulteriormente sterzato verso il turismo da “un giorno e via”; non si può dire che sia un vanto.
· il senso di insicurezza lamentato dalla cittadinanza prosegue e oggi si affronta addirittura la novità raccapricciante delle baby-gang (vedi il giusto provvedimento dell’assessore Albanese).
· Servizi di accesso primario come Stazione o Autostrada che già erano messe male, oggi sono in condizioni inguardabili.
· Il parco delle Cascine non è rinato e l’incomprensibile percorso della tramvia a Vittorio Veneto ha continuato a generare grave degrado. I cittadini della zona Solferino/Corso Italia, inascoltati, hanno addirittura comprato una pagina de La Nazione per farsi ascoltare. Perché nessuno li ha invitati qui?
· L’antica vocazione al richiamo per Fiere, Convegni, Spettacoli e Artigianato ha continuato a scemare; in più si è aggiunto il funerale del Maggio. Abbattuto il vecchio teatro, se ne è fatto uno più brutto, oltretutto gestito male fino al disastro recente.
· Le “scatole vuote” come Sant’Orsola o Meccanotessile sono ancora ferme e abbandonate.
· La tramvia è partita ma non ha dato i frutti sperati. Adesso sono grandi i rischi di errori madornali al Campo di Marte e Bellariva. Su quei percorsi ci sono tante forzature, che nessuno gradisce. Urge pensare al binario ferroviario lungo Via Campo D’Arrigo.
· Vi è poi l’eterna incompiuta: Peretola. Firenze ha tuttora l’aeroporto “di Topolino”, ogni categoria continua a chiederne lo sviluppo, il suo quartiere idem, ma la città continua a perdere occasioni.
· Infine, le piste ciclabili che, invece, da desiderate sono diventate ingombranti. In alcuni casi si è esagerato (vedi Via Toselli, Via Pascoli o le strisce tratteggiate in piena carreggiata) con il maquillage amministrativo.
Un quadro che è ben lontano da cosa è lecito sperare dopo così tanto tempo. Solo cose da buttare? No davvero! Sarebbe cecità pregiudiziale. Ci sono state cose ben fatte, e non solo una. Bisogna saper riconoscere i meriti di chi è dall’altra parte, altrimenti sei un tifoso sprezzante, non un consigliere obbiettivo. Mi piace citare l’intervento di riqualificazione in piazza della Vittoria, che io stesso ho osteggiato; non credevo nelle proposte di quella Giunta, che invece ha fatto un buon lavoro e oggi la piazza è in ottimo stato. Bravi! Alcuni siti di esposizione artistica, cito Bardini, Novecento, Opera del Duomo e Strozzi, fanno da traino all’azione culturale. Benissimo! Un paio di interventi al coperto hanno riportato vita: vedi Mercato Centrale e Caserma Cavalli. Molto bene anche qui! Altra cosa ben fatta, la nuova Piazza Santa Maria Novella, dove è tornata vita e sparita la minaccia. Poi il rifacimento di Piazza delle Cure: anche lí criticavo, sbagliando. É realizzata bene, peccato il traffico rovinato dal mancato intervento sul semaforo del Ponte Rosso. Un luogo oggi attanagliato da un traffico assurdo. Proprio su di ciò proporrò la mia prima mozione. Dunque, tornando a quello che farò, “No” ai ruoli “noi contro voi”. No alla Politica che istiga i giovani solo a dividersi fra fascisti e comunisti, fin dalla scuola! Sarò invece attento alla differenza fra “fatto bene o fatto male”, non amo annacquare le differenze coprendole di nebbia politica.
In pratica ribadisco il mio verso di sempre: “meno politica e più città!”
L’interesse collettivo deve superare le ideologie, perché la realtà, cari Consiglieri, è sempre più ostinata della visione di parte".
Questo il testo dell'intervento in aula di Massimo Sabatini (Lega Salvini Premier), entrato oggi in carica come consigliere comunale in surroga di Antonio Montelatici, dimissionario