Palagi e Bundu (SPC): "Caro Sindaco, già che scrive a Ursula von Der Leyen..."

"Pensiamo a cosa si può fare direttamente sui nostri territori per invertire la rotta intrapresa da chi ha governato la globalizzazione negli ultimi venti anni"

Questo l'intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Caro Sindaco,
già che scrive a Ursula von der Leyen, noi scriviamo a lei, anche perché Melrose ha sede a Londra e - come lei saprà - con la cosiddetta Brexit questa città non rientra più all'interno dell'Unione Europea.

Qualche tempo fa lei si è detto deluso dai proprietari degli immobili della città. Oggi sembra stupito del comportamento etico del fondo di investimento che ha la proprietà dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio.

Scriviamo a lei, ma ci rivolgiamo anche a tutti i gruppi consiliari di Palazzo Vecchio: perché non essere meno pregiudiziali quando pronunciamo la parola capitalismo e proviamo a proporre interventi decisi contro la logica della rendita? Perché non pretendere un nuovo ruolo della dimensione pubblica, coerentemente con quanto già rende possibile la nostra Costituzione e invertendo la tendenza alle privatizzazioni e alle esternalizzazioni?

Ci sono nuove frontiere da esplorare e nuove occasioni di lavoro, specialmente nell'ambito delle relazioni fra persone e dei servizi alla cittadinanza, coinvolgendo gli enti locali nella ricostruzione di un nuovo sistema socio-sanitario di prossimità. Al contempo la sfida alle nuove produzioni industriali da molto tempo attraversa il mondo, mentre l'occidente si cullava nell'illusione di poter delegare alle altre parti del globo il lavoro "meno qualificato".

Dall'assemblea permanente arrivano richieste precise, lo sanno bene anche tutti i livelli istituzionali, che per fortuna stanno scegliendo la parte giusta di questa lotta. Che però richiede di andare oltre le ritualità a difesa del modello di globalizzazione con cui siamo stati governati negli ultimi due decenni.

La vicenda della GKN non è un'eccezione, caro Sindaco. Scriva a chi vuole, ma poi si ricordi di cosa possiamo fare noi, senza limitarci ad additare le altrui responsabilità, presunte o meno".

Scroll to top of the page