Palagi e Bundu (SPC): "Il Sindaco bocciato dal TAR sui monopattini"

"Anni fa la sinistra aveva chiesto, con tutto il consiglio comunale, di sperimentare i monopattini in città. Nulla è stato fatto. Poi è arrivata la norma nazionale e ora la Giunta è stata anche bocciata dal TAR sull'obbligo del casco (come era facile prevedere)"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"Non c'è niente da fare. L'Assessore alla Mobilità il monopattino non lo vuole e, almeno una parte del Partito Democratico, teme le novità che nascono per facilitare la mobilità individuale "green".
L'obbligo del casco non rientra tra ciò che può decidere il Sindaco. Era noto a chiunque avesse un po' di pratica col Codice della Strada, che dice chiaramente quali sono le competenze degli enti locali.
Non avevamo dubbi, infatti, in merito alle norme, ma per rispetto avevamo deciso di attendere la sentenza.
Per quali ragioni la Giunta ha voluto procedere in una direzione contraria alle norme del Codice della Strada? Per pulirsi la coscienza in caso di incidenti, ci viene da sospettare, o per mettere le mani avanti?
Il problema di fondo è l'assenza di una cultura attenta alla mobilità alternativa all'uso dell'auto privata, così come ai carburanti alternativi, ma anche dell'intermodale, per chi non possa fare a meno dell'auto. Una cultura che non si improvvisa. Per questo non possiamo che vedere quanto accade con grande senso di amarezza.
Durante la precedente consiliatura era stata Firenze Riparte a Sinistra a ottenere un voto in Consiglio comunale a favore di una sperimentazione del monopattino elettrico. Nulla era stato fatto. Per questo avevamo depositato nuovamente un testo, poi bloccato in Commissione e superato dalla legge nazionale, una norma "subita" dal Comune di Firenze. Che non sa come gestire la situazione e allora si è appellato a un provvedimento "fantasioso" e inevitabilmente irregolare, stabilendo obblighi di legge che non poteva stabilire.
Forse qualcuno ricorderà che il Sindaco era già incappato in analoghe censure giudiziarie con un'altra "fantasiosa" ordinanza: quella sulla prostituzione, un altro provvedimento "fatto a pezzi" dai giudici penali chiamati ad assolvere tutti i sanzionati... Così non si governa.
Chiederemo conto di questa vicenda durante la prossima seduta consiliare, preoccupati per quanto potrà accadere ora in città e per la leggerezza con cui il Sindaco compie i suoi errori". (fdr)

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