Palagi e Bundu (SPC): "Recovery Plan: dal Comune di Firenze idee vecchie, quando non sbagliate"

"Tramvie e 250 posti per un parcheggio interrato in piazza del Cestello: sindaco e giunta tenevano nascosti i progetti perché in imbarazzo?"

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune

"I bandi per i parcheggi interrati vanno a vuoto? Ecco che allora proviamo a farceli pagare con il cosiddetto Recovery Fund. 250 posti in piazza del Cestello, 120 in via dei Renai e altrettanti a Porta Romana e su Lungarno Vespucci. Tramvie ovunque, con progetti già sentiti. Seguono pavimentazioni, Scudo Verde e digitalizzazione, insieme a edilizia scolastica e lavori per il rischio idraulico. Sono tutti progetti noti, spesso datati, che in molti casi dovrebbero andare avanti ugualmente.

Questo è quanto il Comune di Firenze ha proposto per intercettare le risorse europee previste per contrastare le conseguenze della crisi sociale legata alla pandemia Covid-19. Ecco perché la Giunta ci ha risposto in modo sempre vago. Per l'imbarazzo di scelte mancate. Non c'è una prospettiva di futuro per la nostra città. Inoltre è probabile che tutto questo lavoro sia stato inutile.

Due consigli comunali fa tutti i nostri emendamenti legati al Recovery Plan hanno ricevuto parere tecnico negativo perché mancavano le linee guida del Parlamento. Quando usciranno renderanno del tutto superato il lavoro fatto fino a oggi? Perché la Giunta non coinvolge il Consiglio comunale per parlare del futuro del tessuto urbano? L'Assessora delegata per questi progetti ci aveva detto che il Comune non aveva relazioni continue con il Governo. Pochi giorni dopo era stata smentita dal Sindaco, che su Lady Radio aveva parlato di un costante rapporto con Roma. Fatto sta che senza richiedere gli atti probabilmente tutto questo sarebbe stato archiviato con silenzioso imbarazzo.

Invece è bene che appena usciranno le nuove linee guida la Giunta e il Sindaco si ricordino che esiste il Consiglio comunale. Aiuteremo chi governa a non fare altre figuracce, anche se dall'opposizione". (fdr)

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