PD, IV, Lista Nardella, SPC e M5S al Quartiere 5: “Il Consiglio di Quartiere 5 esprime la propria solidarietà alla senatrice Liliana Segre, in seguito ai vili attacchi antisemiti dei quali è vittima”

“Vergognosa l’astensione di Lega e Fratelli d’Italia”

Mercoledì sera in Consiglio di Quartiere 5 abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà nei confronti della senatrice Liliana Segre che, purtroppo, ancor’oggi è quotidianamente il bersaglio di una campagna di odio antisemita” è il messaggio congiunto dei capogruppo del Partito Democratico, Sinistra Progetto Comune, Movimento 5 Stelle, Lista Nardella e Italia Viva al Quartiere 5.

A fronte di queste manifestazioni d’odio, ci è sembrato doveroso prendere una posizione netta, per ribadire che anche il nostro quartiere ripudia ogni forma di discriminazione, a maggior ragione se a sfondo razziale. Reputiamo altresì vergognoso il comportamento tenuto in Consiglio da Lega e Fratelli d’Italia durante la trattazione della risoluzione proposta dal consigliere Pizzolo di SPC: la destra ha iniziato una discussione in cui si paragonava Matteo Salvini alla senatrice Segre, e in cui si giudicava una risoluzione con oggetto il sostegno e la solidarietà alla senatrice Segre, vittima di vergognosi attacchi antisemiti nelle scorse settimane, una “strumentalizzazione” ma non si sono fermati qui raccontano i consiglieri, che poi proseguono – perché hanno proposto un emendamento soppressivo che faceva perdere totalmente il senso della risoluzione, che avrebbe fatto sì che la stessa avesse avuto un testo così striminzito da renderlo totalmente disconnesso da quanto successo nelle scorse settimane. Questo atteggiamento regressivo, e negazionista, non è accettabile in un’istituzione democratica quale il Consiglio di Quartiere e resta un forte senso di sgomento, preoccupazione e indignazione per quanto accaduto”. In relazione a ciò che riferiscono i consiglieri Campanella e Chelli, il Presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli tende a precisare che “l'intervento del consigliere Ferraro è stato subito stigmatizzato dalla presidenza del Consiglio di Quartiere, ma risulta altresì chiaro, al di là del sapore “sessantottino”, a cui fanno riferimento alcuni consiglieri, il dibattito sulla risoluzione che esprime solidarietà alla senatrice Segre, che ha chiaramente fatto capire – conclude il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – che la cosa di cui preoccuparsi non è la storia del '68, ma bensì decisamente un precedente periodo storico del nostro paese in cui la discriminazione era diventata legge dello Stato”. (s.spa.)

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