Nessuna segnalazione arrivata al Comune. Dai primi rilievi si tratterebbe di residui di sepolture riesumate nel 1972
"Non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione del caso e non appena ne siamo venuti a conoscenza abbiamo avviato gli accertamenti ". È quanto precisa l'assessore al patrimonio immobiliare e servizi cimiteriali Alessandro Martini in merito al ritrovamento di resti di lapidi in un bosco nei pressi di Trespiano.
Stamani sono stati effettuati diversi sopralluoghi nel bosco dove sono state rinvenuti i resti delle lapidi da parte della direzione patrimonio, servizi cimiteriali e Polizia Municipale. L'area, di proprietà comunale, risulta facilmente accessibile dall'esterno. Dai primi rilievi emerge che si tratterebbe di resti di pietra e lapidi di sepolture riesumate 50 anni fa, quindi molto datati. "Abbiamo fatto una verifica sui primi nomi individuati durante i sopralluoghi di stamani – sottolinea l’assessore – e si tratterebbe di riesumazioni fatte nel 1972 quindi di sepolture di almeno 60 anni fa. Inoltre dai rilievi svolti questa mattina non risulta la presenza di resti umani".
Si ricorda che la procedura prevede la riesumazione dopo minimo 10 anni, ovviamente dopo aver avvisato i familiari dei defunti. Una volta riesumato la pietra e il marmo delle tombe se non riutilizzabili vengono stoccati e poi smaltite secondo uno specifico iter che almeno dal 2010 prevede l'intervento di Quadrifoglio prima e di Alia adesso.
"Si tratta di un episodio molto spiacevole e lesivo per l'Amministrazione e dell'interesse della collettività. Stiamo facendo gli accertamenti del caso per ricostruire la vicenda e individuare i responsabili, ma posso escludere il coinvolgimento dei nostri operatori cimiteriali" conclude l'assessore Martini. (mf)