Sabatini (Lega): “Ex hotel Astor, come tutte le occupazioni”

“Il Comune ha il potere di fare di più sulle occupazioni, ma se non lo fa è per scelta politica”

“In base agli articoli 50 comma 5 e 54 commi 4 e 4bis del Decreto Legislativo n. 267/2000, un sindaco ha il potere di affrontare situazioni di particolare pericolo per la cittadinanza. Fu quanto fece l’allora assessore Graziano Cioni con la famosa ordinanza ‘antilavavetri’. Ma il nostro sindaco, nel caso dell’ex hotel Astor non ha utilizzato questa possibilità, quella di emanare un’apposita ordinanza sindacale per far sgomberare la struttura, nonostante le situazioni di pericolo per la cittadinanza ci fossero e si fossero ampiamente manifestate negli ultimi mesi”. Lo dichiara il consigliere del gruppo Lega Massimo Sabatini, che oggi ha interrogato l’assessore Sara Funaro con una domanda d’attualità proprio sul tema delle occupazioni in città.

“Avrei voluto la lista delle altre occupazioni abusive attive; sapere quali nuove azioni intende fare per risolvere il problema delle occupazioni; se ritiene ancora giusto l'atto del Comune di Firenze che rende possibile il riconoscimento di residenza per chi occupa immobili abusivamente. Di tutto questo nella risposta dell’assessore non c’è stata traccia – continua Sabatini –. A dimostrazione del distacco che esiste tra questa amministrazione comunale e i cittadini che le occupazioni subiscono”.

“Sappiamo ormai, tristemente, per filo e per segno che cosa accada nelle occupazioni abusive: imperversa ogni forma di racket, regna indisturbato lo spaccio, vengono realizzati allacci fraudolenti e pericolosi, domina uno sfacciato degrado della facciata dell’edificio, insorge un’automatica situazione di litigio con la cittadinanza limitrofa, sovente si scatenano risse interne anche con casi di omicidio (vedi Via Aselli). Ancor più frequenti i casi di altre forti violenze quotidiane e addirittura stupri, di notte avvengono tantissimi furti nelle auto con danni sempre crescenti, se l’edificio è pubblico si registra la deliberata rottura di strutture interne. Gli occupanti si sentono liberi di fare manifestazioni non autorizzate, ma spesso sono proprio loro il problema, peggio ancora quando giungono, in nome dell’impunità conquistata con la tolleranza che li ha nutriti, a farsi giustizia da soli. Purtroppo, il caso del sequestro della piccola Kataleya è la peggior sintesi possibile di questa serie di problemi gravi che avrebbero richiesto l’intervento il giorno dopo la notizia di occupazione” afferma il consigliere.

“E a fronte di situazioni come questa cosa fa il Comune? Segue la procedura, e se lo sgombero non avviene in flagranza di reato (entro 48 ore), si affida all’opera di prefettura e magistratura, senza scavalcarne l’azione in casi davvero gravi. Mi preoccupa questa inerzia morale, figlia del posizionamento ideologico e non dell’effettivo uso dei poteri territoriali che si hanno e (volendo) si possono esercitare” conclude Sabatini. (fdr)

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