SPRAR. Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Occorre proteggere in sicurezza”

“Contrariamente a quello che scrivono le destre, siamo convinti della necessità di contrastare l'emergenza sanitaria attraverso adeguata informazione, senza dividere inutilmente la popolazione sul tema dei tamponi. Questi ultimi – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – devono essere fatti, dando priorità a chi entra in contatto con altre persone.
Abbiamo saputo che negli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) fiorentini iniziano ad arrivare nuovi ingressi, senza però che si effettuino le analisi necessarie a rassicurare chi ci lavora e l'utenza già presente. Chi viene dalla strada deve essere messo in quarantena, chi giunge da altre strutture e non presentava sintomi è ritenuto non a rischio. Se il sistema di protezione, quello pubblico e quello degli appalti non avessero presentato difficoltà o problemi negli ultimi anni, anche prima dell'emergenza Covid-19, probabilmente non scriveremmo questo
comunicato. Ma riteniamo pienamente condivisibile – aggiungono Bindu e Palagi –  la preoccupazione della classe lavoratrice e dell'utenza degli SPRAR rispetto a queste procedure, che pare abbiano un riferimento legislativo regionale e non sia intenzione del Comune cambiare.
Alla prossima riunione del Patto per Firenze chiederemo spiegazioni e se non avremo risposte adeguate depositeremo un'interrogazione (confidando che la Giunta eviti di dare seguito alla decisione di poter iniziare a non rispondere delle sue azioni al Consiglio comunale...). Stiamo parlando di un settore della società delicato, su cui si è investo in modo sbagliato e vittima di politiche nazionali spesso contestate da tante forze politiche, ma su cui mai si è agito per migliorarle.
In questo caso – concludono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – è in gioco la tranquillità di un servizio essenziale e di chi lo garantisce con il suo lavoro, oltre che dell'utenza. È in discussione la loro salute. Tutelarla al massimo è un dovere politico e istituzionale. Insisteremo sulla cosa fino a che non avremo risposte”. (s.spa.)

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