Strage di Viareggio. Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Solidali alle famiglie e al mondo del lavoro”

“Si conferma come la manutenzione avrebbe potuto evitare la strage, appare illogico che si neghi l'esistenza di un problema di sicurezza sul lavoro”

Il settore ferroviario vanta classi lavoratrice con una resistente coscienza di classe e grande consapevolezza verso i mestieri che vengono esercitati sui treni: avere escluso le organizzazioni sindacali e associative dal processo per la Strage di Viareggio assume inevitabilmente un sapore politico.
Perché – aggiungono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune – confermare che la manutenzione avrebbe potuto evitare il disastro e poi però affermare che non c'è un problema di sicurezza sul lavoro, perché la riduzione di velocità presso la stazione del treno cisterna è una norma entrata in vigore dopo “l'incidente”, significa provocare l'intelligenza delle persone.
Nel frattempo restano il licenziamento di Riccardo Antonini, ferroviere colpevole di aver aiutato le famiglie delle vittime a chiedere giustizia, e la carriera di dirigente pubblico ben remunerata garantita a Mauro Moretti (all’epoca amministratore delegato di FS).
Troviamo giustificata l'ondata di indignazione che si sta sollevando in queste ore.
Cosa è il lavoro, se non il valore fondante della nostra Costituzione e un modo di agire nella realtà, dove la sicurezza e l'incolumità delle persone deve essere assolutamente prioritaria?
Oggi si confermano tutti i limiti del nostro sistema giudiziario, ma soprattutto è enorme il vuoto politico fuori dai tribunali: le vittime ricevono solidarietà, ma chi lotta per la libertà non trova alcuna reale sponda istituzionale tra chi governa a livello nazionale.
Per questo – concludono Palagi e Bundu – vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che mai hanno smesso di mobilitarsi, oltre ovviamente a tutte le persone colpite dalla strage e all’Associazione Il Mondo Che Vorrei”. (s.spa.)

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