“Stamani abbiamo fatto un sopralluogo – affermano i consiglieri Donella Verdi e Tommaso Grassi – dato che durante quest'estate gireremo la città per la campagna #FirenzePiccoleCose che è stato lanciato come gruppo “Firenze riparte a sinistra” sul territorio presso i giardini di Bellariva, riqualificati e inaugurati soltanto a fine maggio scorso e, con rammarico, abbiamo potuto constatare che tutte le panchine nuove, collocate al posto di quelle usurate dal tempo e dal fortunale dell’agosto del 2015, sono state vandalizzate. A tutte, tranne quelle all'interno dell’area cani, sono state tolte le assi in legno dello schienale, per la maggior parte solo quelle centrali, lasciando solo la prima dall'alto”.
“Sapevamo che qualche panchina era stata vandalizzata, come denunciato dall'assessora Bettini a metà luglio scorso, ma eravamo sicuri che come riportato nel comunicato del Comune si sarebbe intervenuti immediatamente per restituire la fruibilità anche a chi, nel percorso, ha bisogno di sedersi. Ed invece – proseguono Grassi e Verdi – la situazione pare solo peggiorata da quando i fatti erano stati denunciati dall'assessora. Che fine ha fatto la promessa “le panchine saranno subito riparate, non vogliamo darla vinta a questi incivili e ladri che speriamo siano individuati quanto prima e puniti come meritano”: non ci pare che nessuna delle promesse sia stata mantenuta dall'amministrazione così come non ci pare siano stati individuati i responsabili e così come le panchine riparate”.
“Questa vicenda dimostra come vi sia la necessità di una maggiore attenzione e cura del bene pubblico anche da parte delle istituzioni a cui spetta il dovere di controllare e forse di destinare le energie e le risorse in questa direzione piuttosto che alla ricerca di consenso imitando provvedimenti “leghisti” alla Salvini come quelli dell’ordinanza antibivacchi e assembramenti. Si è visto a chi è finita per rivolgersi: indesiderati e poveracci. Ordinanze – concludono Grassi e Verdi – che a tutto servono tranne che a incidere sulle cause profonde che generano quelle situazioni di marginalità sociale se non a spostarle da qualche altra parte”. (s.spa.)