Arriva l’infermiere di famiglia e di comunità, dal 1° marzo riguarderà gli utenti del presidio Santa Rosa

L’assessore Vannucci: “Un servizio importante per la nostra città, in cui vivono molti anziani, perché va incontro ai bisogni di salute dei fiorentini raggiungendoli direttamente a casa”

Parte anche a Firenze il 1° marzo il servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità che inizialmente si rivolgerà alla popolazione del territorio di riferimento del presidio sanitario di Santa Rosa. Il Dipartimento Infermieristico ed Ostetrico della Azienda Usl Toscana centro svilupperà il servizio in tutto il comune di Firenze, quest’anno nei Quartieri 1 e 3 e a seguire nel 2021 negli altri Quartieri. Questa nuova modalità di organizzare l’assistenza infermieristica nel territorio di Firenze prevede che ad ogni infermiere sia affidato un gruppo di popolazione identificato geograficamente, sulla cui presenza può contare ciascun assistito.

Il nuovo percorso di assistenza domiciliare voluto dalla Regione Toscana (delibera 597 del 4 giugno 2018), sarà centrato sulla persona e sulla globalità dei suoi bisogni. L’ambito domiciliare è il contesto preferenziale in cui perseguire gli obiettivi di salute dei singoli e delle famiglie. Gli utenti possono essere o pazienti già in carico al servizio infermieristico per le cure domiciliari e per le cure palliative integrate o malati cronici in carico al Chronic Care Model ma anche pazienti non conosciuti.

“È principale obiettivo della Regione Toscana continuare a promuovere e a salvaguardare la salute dei cittadini in tutto l’arco della loro vita - ha detto l’assessore regionale al Diritto alla salute Stefania Saccardi -, garantendo continuità assistenziale e i migliori servizi sanitari possibili”. Questo modello organizzativo, secondo l’assessore regionale, “è uno dei migliori strumenti per rafforzare il territorio, e  tiene conto del fabbisogno quotidiano degli assistiti all’interno di uno scenario sociale e familiare sempre più complesso. L’assistenza infermieristica territoriale fa parte di un sistema fortemente integrato con la medicina generale ed è frutto della volontà di garantire risposte adeguate, appropriatezza clinico organizzative e soprattutto competenze multidisciplinari messe al servizio dei cittadini nei momenti di loro maggiore fragilità”. “E questo - ha concluso Saccardi - è possibile grazie all’impegno, alla passione e alla professionalità di tutti gli operatori, cui rivolge un sentito ringraziamento per il lavoro che svolgono quotidianamente e per quello che continueranno a garantire anche in futuro”.

“L’infermiere di famiglia e di comunità è un servizio di prossimità che mette al centro la persona e la sua salute - ha detto l’assessore a Welfare e Sanità del Comune Andrea Vannucci -. È una figura professionale molto importante per la nostra città, in cui vivono tra l’altro molti anziani, perché va incontro ai bisogni di salute dei fiorentini raggiungendoli direttamente a casa, entrando così in relazione con la famiglia dell’assistito e con il suo contesto sociale. Poter usufruire dell’assistenza infermieristica tra le mura domestiche comporta notevoli benefici per chi non sta bene. Crediamo fortemente nell’importanza di questo nuovo servizio che partirà dal presidio sanitario di Santa Rosa per poi essere esteso in tutti i cinque quartieri grazie alla Regione Toscana e all’Azienda Usl”.

“Un progetto atteso e importante che va a arricchire la rete delle cure primarie nella nostra città – ha detto la presidente Commissione Politiche sociali e della Salute del Comune di Firenze Maria Grazia Monti -: lo abbiamo seguito come Commissione, attraverso l’audizione del responsabile del dipartimento, con grande soddisfazione per le ricadute positive che indubbiamente avrà per la comunità”.

Il nuovo modello nasce per avvicinare la risposta sanitaria al domicilio del paziente così da aiutare i cittadini all’accesso più appropriato dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali. Il servizio è condotto in stretta integrazione con il medico di medicina generale e con gli altri professionisti della salute che operano nella rete territoriale. Prossimità con la persona, la famiglia e il suo contesto di riferimento sociale, sono i concetti portanti del nuovo modello di assistenza dell’infermiere di famiglia e comunità i quali permetteranno una maggiore personalizzazione dell’assistenza infermieristica territoriale. 

L’infermiere di famiglia e di comunità orienterà persone e famiglie nella complessa rete dei servizi territoriali facilitandone l’accesso e la continuità assistenziale.

Nei territori della Asl Toscana centro l’infermiere di famiglia è un servizio già attivo nei comuni di Agliana e Montale, a Vernio, Vaiano e Cantagallo,  a Lastra a Signa e Signa,  a Scandicci, a Montespertoli e Castelfiorentino, a Carmignano e Poggio a Caiano, nel Mugello, nella Valdinievole a Monsummano, Larciano e Lamporecchio.

Per gli altri territori, l’Azienda ha un programma di attivazione già definito che prevede entro l’estate la partenza del servizio in oltre 15 comuni mentre, entro dicembre di quest’anno, in altri 5 comuni. Nei prossimi mesi dunque, nello specifico a giugno, l’infermiere di famiglia e  di comunità sarà attivo in area fiorentina a Campi Bisenzio, Impruneta, Greve, San Casciano, Tavarnelle, Barberino Val d’Elsa e nell’area della Valdisieve; in area pistoiese a Pescia, nella Montagna pistoiese, a Quarrata e a Serravalle Pistoiese; in area empolese a Capraia e Limite, Montelupo Fiorentino, Vinci, Fucecchio, Cerreto Guidi, San Miniato e Montopoli Valdarno. A giugno arriverà anche a Prato centro.

A dicembre il servizio prenderà il via a Sesto Fiorentino, Montecatini Terme, Certaldo, Gambassi Terme e Montaione. Empoli avrà l’infermiere di famiglia e di comunità nel 2021.

 

 

 

 

 

 

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