“Nessuna parola nel programma e oggi assente l’assessore alla mobilità. Più che verde, il futuro della mobilità e della Grande Firenze è oscuro e “ingiusto” socialmente”
Queste le dichiarazioni della capogruppo Cecilia Del Re (Firenze Democratica):
“Nel consiglio comunale odierno, avevamo posto una domanda per avere chiarimenti dalla Giunta rispetto al provvedimento dello scudo verde.
Nelle linee programmatiche della Sindaca non si è trovato infatti neppure una parola in merito a tale importante provvedimento, che ha risvolti non solo ambientali ma anche sociali, e neppure nel programma elettorale del PD si diceva come si intendeva attuarlo - quali divieti e quando sarebbero entrati in vigore, e per chi -, perché oltre al generico richiamo alla qualità dell’aria, venivano solo rassicurati i proprietari di auto d’epoca che non sarebbero stati interessati dai divieti.
Nella domanda odierna, abbiamo quindi chiesto chiarimenti se veniva confermato il modello di gestione della “congestion charge” previsto nel PUMS (Piano urbano per la mobilità sostenibile) - che prevede la tassazione solo dei non residenti a Firenze, e quindi dei lavoratori dell’area metropolitana fiorentina - oppure se c’erano novità e come e quando le avrebbero comunicate ai fiorentini e ai residenti dei comuni contermini.
L’assessore alla mobilità non si è presentato in aula, e la risposta letta da altro membro della Giunta si limitava a riferire che le telecamere all’ingresso della città si sarebbero probabilmente accese a inizio 2025 e solo per i divieti già oggi vigenti (e da molto tempo vigenti, gli euro 0), ed abbiamo quindi solo potuto desumere che quella norma sulla “congestion charge” inserita nel PUMS fosse ancora quella perseguita dall’amministrazione. Con buona pace dei modelli di gestione più avanzati, come quello della “pollution charge”, che mette davvero al centro le politiche ambientali senza discriminare i residenti di Firenze con quelli dell’area metropolitana.
Sul futuro dello scudo verde, quindi, l’orizzonte più che verde è oscuro perché non c’è ad oggi nessuna visione da parte della Giunta e nessun cronoprogramma, oltre a nessuna novità in merito a quell’accordo che il precedente sindaco abbozzo’ a fine mandato per placare le preoccupazioni degli altri sindaci dei comuni dell’area metropolitana, ma che poi neppure venne firmato perché evidentemente non condiviso.
Così come nessuna risposta è arrivata sulle conseguenze del passaggio sotto le telecamere: multa automatica o tassa da pagare?
In ogni caso, l’unica certezza, quindi, che oggi abbiamo è che i proprietari d’auto d’epoca possono stare tranquilli.
Se questo è il modo di intendere la transizione ecologica e la Grande Firenze, siamo molto preoccupati; perché quel modello di gestione non è “giusto” da un punto di vista sociale, facendo ricadere i costi della transizione ecologica sulle fasce più deboli, e perché non porta con sé nessuna prospettazione di un efficiente sistema di trasporto pubblico per collegare l’area metropolitana”. (s.spa.)