La replica del capogruppo Pd
“In questa inchiesta l’amministrazione ha già sottoscritto a marzo gli atti per costituirsi parte civile. Le polemiche stanno a zero, quindi. Sarebbe meglio fare le opportune verifiche prima di lanciarsi nei soliti attacchi gratuiti e, alla prova dei fatti, privi di fondamento ma evidentemente per Lega e SPC faceva comodo non perdere nemmeno questa occasione di visibilità. E il capogruppo Bussolin si informi prima di parlare, visto che non risulta alcun esponente del Pd rinviato a giudizio in questa inchiesta ma si parla di un responsabile tecnico. Non si capisce poi con quale logica assurda Bussolin accosti l’aver preso parte a un evento di partito con le accuse relative a un calcolo tecnico delle superfici peraltro regolarmente sanzionato. Suggeriamo in ogni caso ai colleghi consiglieri un surplus di attenzione che è sempre utile per il ruolo che rivestiamo all’interno dell’assemblea cittadina. Come Partito democratico non accettiamo sterili attacchi su questi principi, giustizia, trasparenza e rispetto della legge sono per noi valori guida da sempre e rimandiamo al mittente tentativi del tutto gratuiti e strumentali di aizzare polveroni. Le regole valgono per tutti e chi compie delle inadempienze ne risponde nelle sedi opportune, abbiamo piena fiducia nella magistratura”.
Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, replica a Lega e Spc rispetto all’inchiesta della procura di Firenze che ha chiesto il rinvio a giudizio del responsabile tecnico della Festa dell’Unità dal 2014 al 2017.
(sa. ca.)