"Sorpresi dal voto perché la proposta era stata avanzata anche dal Presidente di Casa Spa e di Federcasa"
"Una risoluzione, rivolta al Governo nazionale, che aveva già avuto il voto favorevole prima della pausa estiva dalla Commissione consiliare che si occupa di sociale, oggi in Commissione bilancio ha frantumato letteralmente il Pd sul voto - affermano Tommaso Grassi e Donella Verdi del gruppo Firenze riparte a sinistra -. Chiedevamo solo di introdurre una tassa di scopo progressiva sui patrimoni immobiliari e finanziari, affinché si potesse finanziare l'edilizia sociale, dalle case popolari ai fondi per il sostegno all'abitare di chi non riesce a prendere in affitto una casa sul mercato. Su questo punto si è consumata la frattura che ha visto tre consiglieri del Pd votare contro alla proposta in compagnia del capogruppo di Forza Italia, di cui non ci ha sorpreso il voto in quanto contrari da sempre alle patrimoniali, due votare a favore, e ne siamo contenti di aver trovato alleanze nel partito di maggioranza, e Luca Milani del Pd, presidente della commissione, invece ha deciso di non votare né a favore né contro, molto probabilmente per equilibrismi interni".
"La dimostrazione di quanto il gruppo del Partito Democratico sia ridicolo alla prova dei fatti, quando si avanzano proposte nel merito. Non riescono a differenziarsi neppure adesso che dall'opposizione non hanno più neppure responsabilità di governo, e tanto meno riescono a capire che possono tornare a conquistare elettorato a sinistra se danno risposte che non siano la riproposizione in soft di ricette simil leghiste, o di rincorrere Salvini sull'agenda quotidiana della polizia nazionale".
"Sorprende poi che la rottura sia avvenuta su un documento che in tanti ci hanno accusato di aver copiato dalla posizione di Luca Talluri, Presidente sia di Federcasa che di Casa Spa, società fiorentina di gestione del patrimonio ERP. Ovviamente non abbiamo copiato un bel niente dall'esponente del Pd ma abbiamo solo ritenuto di riproporre in Consiglio quello che ci convinceva delle parole di Talluri, ma mai ci saremmo aspettati che il Pd approvasse prima il nostro atto, e poi lo bocciasse, nel giro di due commissioni, a distanza solo di qualche mese. Se questa è l'unità che il Partito Democratico sa esprimere a Firenze, dubitiamo che possa candidarsi con credibilità a guidare per altri 5 anni la Città". (fdr)