Le Confessioni Religiose del territorio e il Comune organizzano la serata. Gli ospiti saranno i più deboli della città. Le pietanze servite saranno quelle tipiche delle varie religioni
Sulla scia dell’entusiasmo suscitato da “Firenze Comunità in Cammino”, la prima camminata con le comunità religiose a cui hanno partecipato oltre 2mila persone, è nata l’idea della prima “Cena interreligiosa”. È quanto organizza il Comune di Firenze insieme alle Comunità Religiose ed alle tradizioni spirituali presenti sul territorio fiorentino per lunedì 18 marzo, dalle 19 in poi, presso il Teatro Del Sale.
“La cena a buffet avrà come ospiti le persone più bisognose della città, invitate dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Caritas Diocesana, loro interlocutori costanti ed instancabili” spiega l’assessore ai rapporti con le confessioni religiose e politiche interculturali Massimo Fratini, che parteciperà alla cena insieme all’assessore al Welfare Sara Funaro. “La strada intrapresa da Firenze, una strada fatta di grande condivisione e dialogo - ha aggiunto Fratini - sta continuando. Dopo la camminata, a tutti noi ed alle varie confessioni che ci sono nel territorio è venuto naturale continuare a stare insieme ed a promuovere nuove iniziative con l’obiettivo di conoscersi ed accogliersi, uniti nella diversità. L’unico modo per costruire un futuro di pace è prevenire la violenza e l’odio che abbiamo visto in Nuova Zelanda”.
“La cena interreligiosa è un momento conviviale ricco di significato - ha detto l’assessore a Integrazione e Accoglienza Sara Funaro -. Il cibo è un elemento di unione tra i popoli: questa cena è un’esperienza molto positiva dedicata alle persone più bisognose che anche in questo modo hanno modo di sentire che la città è loro vicina. Insieme alla Camminata interreligiosa dello scorso 3 febbraio e al pranzo interreligioso organizzato da alcuni anni nel periodo natalizio a Palazzo Vecchio dal sindaco Nardella, è un’ulteriore dimostrazione che Firenze è città aperta, che non alza muri ma costruisce ponti, come la sua storia ci ha insegnato”. “Il compito delle Istituzioni - ha continuato Funaro - è lavorare per favorire l’integrazione e l’uguaglianza affinché l’odia venga sconfitto e stragi come quella avvenuta in Nuova Zelanda non avvengano”. L’organizzazione della cena è stata curata in modo tale che le Comunità religiose intervengano per svolgere il servizio di accoglienza e di aiuto durante la serata. Inoltre ogni piatto servito agli ospiti sarà composto da assaggi di cibi tipici delle varie confessioni religiose. Il menù infatti è stato concordato partendo da uno studio fatto dall'Istituto Sangalli, sulla base di una proposta per le mense scolastiche che potesse essere condivisa da persone appartenenti a religioni diverse. Il progetto è piaciuto subito allo Chef Fabio Picchi, che ha messo a disposizione il suo Teatro e le sue maestranze per ospitare la serata, ed ha dichiarato: “Salvare il pianeta è cosa Santa...ma sarebbe vanagloria non essere capaci di essere tutti insieme a farlo. Senza gli altri tradiremmo la missione di essere fortunatamente nati nella gioia della vita. Saremmo senza la memoria della responsabilità amorosa di chi ci ha dato il primo nutrimento: siano esse Madri, Padri sempre alleati a nostra Madre Terra”.
Sugli stessi toni entusiasti anche la Pasticceria Cosi di Piazza Gavinana, che reduce di un importante riconoscimento appena ricevuto, non si è lasciata sfuggire l'occasione di condividere questo momento di gioia con i più bisognosi della città; “Uno dei nostri motti è ‘far del bene fa bene’”, ha detto Massimo De Grazia, titolare, che ha aggiunto: “Nel nostro piccolo sposiamo sempre progetti del genere”. (sp)