Un’area per quartiere, da villa di Rusciano al carcere, dove coltivare l’ambiente e la socialità
Nascono a Firenze i primi cinque orti urbani - in due ci saranno anche dei frutteti - ovvero aree all’interno di spazi e giardini pubblici dove cittadini e associazioni potranno sperimentare la coltivazione condivisa. E’ il primo progetto del genere in città e gli orti saranno affidati a gruppi di cittadini, associazioni e realtà dei quartieri per una gestione comunitaria, attraverso lo strumento dei patti di collaborazione, previsto dal Regolamento dei Beni Comuni, con l’impegno a realizzare anche attività di educazione, socialità e cultura che saranno finanziate con 110.000 euro.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione CR Firenze, sarà attuato grazie all'associazione Rete Semi Rurali e alla Società Toscana di Orticultura, ed è stato promosso dall’assessore all’ambiente Andrea Giorgio.
Le aree ortive individuate sono una per ogni quartiere ovvero il parco della Villa di Rusciano, il chiostro della biblioteca Thouar, il giardino del Malcantone, il giardino del Lippi e il giardino del Gozzini, proprio davanti al carcere, dove anche i detenuti saranno protagonisti del progetto.
In totale si tratta di oltre 1100 metri quadrati messi a disposizione per la coltivazione - tra orti in cassone e a terra - e di più di 60 alberi da frutto. Il progetto prevede una durata iniziale di tre anni. Le aree, che saranno coltivate in modo condiviso, potranno essere trattate solo con agricoltura biologica e biodinamica, privilegiando semi locali e tradizionali.
“E’ il primo progetto di agricoltura urbana condivisa nella nostra città e ci tengo molto perché tiene insieme ambiente e comunità con l’obiettivo di creare dei luoghi di educazione, condivisione e socialità nei diversi quartieri rigenerando gli spazi verdi - sottolinea l’assessore Giorgio -. Ringrazio la Fondazione per il sostegno e le associazioni che ci accompagneranno. Aggiungiamo agli orti sociali, molto apprezzati, anche questi nuovi spazi in condivisione, che saranno aperti a grandi e piccini e che uniranno alla coltivazione la socialità, la cultura, l’educazione ambientale, che sono i temi su cui finanzieremo i progetti delle realtà che vorranno prendere in gestione gli spazi. Unico nel suo genere sarà poi il progetto su Sollicciano, dove - davanti al Gozzini - l’orto verrà gestito come luogo di incontro tra chi vive nel carcere e la cittadinanza, per ricostruire relazioni e avvicinare le persone a un luogo troppo spesso dimenticato”.
“Crediamo molto in questo progetto – dichiara la Vice Presidente di Fondazione CR Firenze Oliva Scaramuzzi – che permette l'utilizzo e la riqualificazione di aree verdi favorendo al tempo stesso la nascita e lo sviluppo di attività finalizzate alla formazione e alla socializzazione dei cittadini attorno a sani stili di vita, all’uso di agricoltura biologica e dello sviluppo sostenibile. E’ anche una modalità per valorizzare spazi di verde pubblico salvaguardando la tutela dell’ambiente e migliorandone la fruibilità anche con attività didattiche e di educazione ambientale’’.
Gli orti, oltre alle finalità di coltivazione, avranno anche uno scopo più largo: infatti per tre anni saranno finanziati progetti di educazione ambientale, progetti culturali e di socialità organizzati in quegli spazi dalle realtà che li gestiranno e diventeranno così dei poli educativi e ricreativi. Il progetto si svilupperà in una prima fase di mappatura e coinvolgimento di associazioni e cittadini con incontri nei diversi quartieri per individuare i soggetti interessati alla gestione condivisa degli spazi attraverso un percorso partecipativo. Entro marzo sarà pubblicata una manifestazione di interesse per individuare i soggetti che avvieranno la gestione degli spazi; seguirà la fase la predisposizione di un progetto di animazione e gestione per ciascuna area ortiva.
Non è prevista l’assegnazione di lotti a singoli conduttori ma la coltivazione collettiva delle aree secondo un principio di cooperazione e condivisione tra i soggetti assegnatari. Tra i criteri preferenziali per assegnare l’area ci sono l’esperienza pregressa, la prossimità territoriale e l’inclusività. L’assegnazione degli orti è prevista entro fine maggio.
(edl)