Il Presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha incontrato una delegazione proveniente dal villaggio di Masafer Yatta, a sud di Hebron, in Palestina, guidata dal Sindaco Nidal Younes, accompagnato dal dirigente scolastico Haitham Abu Subha e da Eid Hazelin attivista e fotografo. La delegazione è stata introdotta dai rappresentanti dell’associazione Assopace Palestina Piero Caramelli e Giampaolo Pazzi.
La delegazione ha illustrato la situazione di sofferenza che sta vivendo il popolo palestinese nei dodici piccoli villaggi, di una striscia di terra a sud di Hebron, che conta circa 2500 abitanti che rischiano l’espulsione dalle loro case dopo che la Corte Suprema di Gerusalemme ha stabilito che non vi sia alcun impedimento alla realizzazione di una “zona di tiro” militare. Il sindaco ha spiegato che questa decisione rende la vita dei residenti molto difficile, soprattutto per donne, bambini ed anziani; vengono distrutti i campi di ulivi e uccisi gli animali, le principali fonti di sostentamento dell’economia locale. Ci sono anche testimoni stranieri, molti italiani, che si sono recati nella zona per verificare la situazione. I militari stanno allontanando gli abitanti che vengono poi rimpiazzati con dei coloni israeliani.
Anche le scuole e i presidi medici realizzati grazie alla cooperazione internazionale sono stati distrutti.
Il sindaco Nidal Younes, infine, ha invitato ufficialmente il Comune di Firenze a recarsi nel villaggio di Masafer Yatta, affinché possa essere testimone diretto di quanto riportato. Ha infine chiesto un impegno ed un aiuto nel far conoscere la loro situazione in Italia ed in Europa.
Il preside Haiham Abu Subha ha raccontato del disagio e della sofferenza che stanno vivendo i giovani studenti palestinesi. I bambini del villaggio di Masafer Yatta stanno vivendo in delle baracche e delle grotte, non esistono strade asfaltate e devono camminare per chilometri per raggiungere la scuola, dove spesso non arrivano poiché fermati dai militari.
Gli abitanti non hanno più il controllo della propria vita. Escono di casa ma non hanno la certezza di potervi rientrare. Tuttavia c’è ancora la speranza che qualcosa possa cambiare, facendo conoscere questa situazione, attraverso l’attenzione della comunità internazionale.
I rappresentanti di Assopace Palestina ribadiscono l’importanza del Comune di Firenze nel farsi promotore di iniziative di pace e da tramite per sensibilizzare gli altri Comuni che possono esprimere il proprio appoggio contro l’aggressione nei confronti del popolo palestinese. È stato chiesto al Comune di Firenze di contribuire, ad esempio, attraverso l’attivazione di borse di studio che permettano ai giovani più poveri di proseguire il percorso scolastico fino ai massimi livelli.
“Firenze è da sempre città del dialogo – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – e continua ad essere una città che promuove la pace. È doveroso garantire i diritti umani fondamentali ed i diritti dell’infanzia in tutto il mondo. Credo nel dialogo e nella necessità di confrontarsi, in maniera franca e trasparente, per trovare una soluzione a questa situazione. Siamo di fronte ad un problema dell’umanità che coinvolge l’intera comunità internazionale, la città di Firenze non è insensibile all’appello lanciato dalla delegazione di Masafer Yatta, dovremo trovare le modalità più idonee per una fattiva attenzione”. (s.spa.)