Indagine su gestione migranti, Grassi (Frs): “Un fenomeno che rischia di essere molto più esteso. La mancanza di controlli sulle esternalizzazioni produce incapacità e difficoltà di effettuare i controlli”

Per il prossimo Consiglio depositata interrogazione. “Complimenti alle Forze dell'Ordine per l'operazione”

Ogni esternalizzazione di un servizio da parte delle amministrazioni pubbliche produce il rischio di trovarsi, nella fase di esecuzione degli appalti, in una situazione di incapacità e di difficoltà estrema nell'effettuare i controlli sul reale andamento della gestione – afferma il capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi – e quanto emerso oggi in occasione delle misure cautelari a quattro persone per la gestione dei servizi di prima accoglienza nei confronti di migranti extracomunitari rischia di essere un fenomeno molto più esteso, con diverse gradazioni di gravità e di responsabilità. Se sarà solo la punta di un iceberg che nasconde ben altro, solo il tempo ce lo potrà dire. Facciamo i complimenti alle Forze dell'Ordine per l'operazione portata avanti in questi anni e che oggi ha visto i primi risultati”.
Non ci sorprendiamo certo che sia finita sotto la lente di ingrandimento la gestione di appalti delle strutture territoriali delle articolazioni nazionali del Governo e che abbiano come oggetto la gestione di servizi rivolti ai più deboli, ai meno visibili e ai più ricattabili. Quanto sta emergendo – prosegue Grassi – deve far scattare immediatamente controlli sui propri appalti anche da parte del Comune di Firenze e dei soggetti a cui partecipa, come la Società della Salute. Le cooperative coinvolte e gli indagati – che certo sono innocenti fino a condanna – non sono certo estranei agli appalti comunali e degli altri enti locali, non solo nel settore dell'accoglienza. Abbiamo presentato per il prossimo Consiglio una interrogazione urgente per chiedere all'amministrazione cosa intenda fare sui propri appalti a partire da quelli affidati ai medesimi soggetti oggi colpiti dai provvedimenti dell'autorità giudiziaria”.
Se il Comune ha finora ritenuto che bastasse controllare la correttezza formale delle relazioni che le cooperative sono tenute ad inviare periodicamente sulle attività svolte, pretendendo ben poco, adesso pensi a verificare, anche per il passato, che quanto dichiarato corrispondesse alla realtà. Non per forza ci devono essere rilievi penali – aggiunge il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi – ma anche il mancato rispetto delle condizioni del contratto, di quanto proposto e valutato dal Comune in fase di gara e ogni mese pagato per il servizio, deve essere sanzionato e verificata la regolarità amministrativa. Non bastano certo, quando si parla di servizi alla cittadinanza, dall'accoglienza alla cultura ma anche dal sociale all'educativo, che le relazioni siano esaustivi di tutti gli aspetti previsti dai contratti. La situazione è preoccupante: a beneficiarne da eventuali irregolarità non sono stati sicuramente le lavoratrici e i lavoratori degli appalti, che spesso in nome della concorrenza hanno persino visto ridurre il proprio stipendio, e che adesso per colpa dei dirigenti rischiano di veder messo in dubbio la loro professionalità e a rischio il proprio posto di lavoro. La sensazione, che non necessariamente si collega alla vicenda giudiziaria di oggi e che neppure è improvvisamente scaturita in noi, è che dietro a grossi appalti – conclude Grassi – difficilmente controllabili dagli uffici comunali, non per volontà ma per impossibilità pratica, vi fosse qualcuno che ne ha approfittato riducendo, se non azzerando, parti degli obblighi contrattuali pur di aumentare i guadagni”. (s.spa.)

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