“La storia di Momo, il ragazzo di 18 anni, sbarcato dalla Guinea in Versilia, insieme ad altri immigrati nel 2022, col solo scopo di raggiungere il fratello in Garfagnana, e che ha trovato nel calcio una nuova vita tanto che all’esordio, nel campionato di serie D col Seravezza, ha addirittura segnato una rete rilancia il tema dello Ius Sportivo che il Consiglio comunale – spiega il consigliere del Partito Democratico Nicola Armentano – ha affrontato in una recente seduta approvando una risoluzione, che impegna la sindaca e la giunta per farsi promotrice verso il Parlamento per sostenere una legge che possa garantire il diritto di pieno accesso alla pratica sportiva, a tutti i minori nati in Italia e/o con background migratorio e senza cittadinanza italiana, inclusi rifugiati e richiedenti asilo, ai quali sia riconosciuta la possibilità di essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva, di competere in tutti i campionati italiani, con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani così come, per tutti i minori nati in Italia con evidente interesse sportivo confermato da una apposita commissione CONI.
Lo sport – prosegue Armentano – è sempre di più un potentissimo strumento di integrazione. È un asset fondante per la coesione sociale. Occorre aprire e facilitare la partecipazione dei nostri ragazzi che possono così continuare ad interagire con i propri compagni di scuola. È doveroso per un Paese civile e democratico. Mi auguro che Firenze possa stimolare il Parlamento per arrivare ad una legge che tenga conto delle espressioni delle nuove comunità dei territori dove questi ragazzi vivono e vanno scuola. Attualmente ci sono molte difficoltà per tesserare chi arriva in Italia dopo il decimo anno di età e, come racconta la storia del calciatore Momo, non è stato facile arrivare ad un tesseramento presso un club calcistico. Il caso di Momo ci invita ad intervenire velocemente nei confronti dei bambini e dei ragazzi che vivono in Italia, che vanno a scuola, ma non possono poi giocare e fare sport con i propri coetanei. Il tema dello Ius Sportivo è importante dato che ormai non solo nelle scuole ma anche dove si svolgono attività sportive, nei centri di avviamento allo sport, nelle società dilettantistiche, a tutti i livelli, troviamo ragazzi che chiedono di poter giocare e fare sport anche se non sono nati in Italia. Da Firenze – prosegue Armentano – dobbiamo far sentire la nostra voce e dobbiamo poter far tesserare questi ragazzi se si verificano una o più delle seguenti condizioni: abbiano completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni in Italia; siano nati nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno nato in Italia; siano nati nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno regolarmente soggiornante in Italia da almeno un anno, al momento della nascita del figlio. Il tema dello sport – prosegue Armentano – è inclusivo all’interno della nostra società e sappiamo che il Parlamento, qualche anno fa, aveva dato un’accelerata sul tema dando la possibilità di facilitare il tesseramento ai giovani stranieri non cittadini.
Ci sono ancora però delle griglie che impediscono a molto ragazzi con background migratori o che fuggono da paesi in guerra di fare sport e ne limitano l’inclusione.
Occorre dare la possibilità a tutti i ragazzi che vivono i nostri impianti sportivi di potersi divertire, giocare e di poter fare sport dando la possibilità a tutti di poter indossare la maglia azzurra. Anche se non sono ancora cittadini italiani in tanti sentono il bisogno di permettere a questi ragazzi, che hanno un background migratorio, di potersi esprimere nello sport. Crediamo che lo sport non sia solo il luogo dove si possa ambire a vincere una medaglia olimpica – conclude il consigliere PD Nicola Armentano – ma anche il luogo dove si possa crescere e diventare cittadine e cittadini italiani”. (s.spa.)