Seguirà la visita guidata all’esposizione bibliografica “Strappati dalla piena”, visitabile dal 5 novembre all’11 dicembre prossimi.
Incontro pubblico dal titolo “L'alluvione del '66. Dove arrivò l'acqua. Dov'è arrivata la memoria” giovedì 7 novembre 2024, alle 17,30, alla Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 24) nell’ambito delle iniziative per il cinquantottesimo anniversario dell’alluvione di Firenze.
In programma, dopo il saluto dell’assessora alla Cultura della Memoria e della Legalità Benedetta Albanese, gli interventi di Roberto Mascagni, studioso di storia locale e testimone dell'alluvione del '66, di Bruno Salsano e Riccardo Fineschi del Comando Regionale Guardia di Finanza Toscana, con la proiezione di un video dedicato all'alluvione, e di Matteo Poggi della Polizia Municipale, con la proiezione di un estratto dal documentario "L'Alluvione e la Polizia Municipale: quando un archivio diviene 'scienza del Vissuto' di Firenze"; interverranno inoltre Elisa Frego, funzionaria bibliotecaria e storica dell'arte, con "La solidarietà internazionale artistica, l'appello per l'arte di Carlo Ludovico Ragghianti", e Carmine Ignozza, funzionario bibliotecario, con “L'alluvione alla Biblioteca Comunale Centrale: l'emergenza e il restauro del patrimonio librario”; modera Maria Grosso, funzionaria bibliotecaria e giornalista.
Seguirà la visita guidata alla mostra 'Strappati alla piena"; la Biblioteca delle Oblate propone infatti un'esposizione bibliografica di volumi antichi, storici e moderni del patrimonio della Sezione di Conservazione danneggiati dall'alluvione del 4 novembre 1966; l'esposizione bibliografica "Strappati alla piena" sarà visitabile dal 5 novembre all'11 dicembre 2024.
“Ricordiamo l’alluvione del ‘66 a Firenze non solo perché è parte fondante nella storia degli ultimi decenni della nostra città, ma anche perché rappresentò un momento di presa di coscienza e di impegno collettivo del nostro paese e della comunità internazionale – dice l’assessora alla Cultura della memoria e della legalità Benedetta Albanese – fu tra le prime esperienze di volontariato per come lo intendiamo oggi, si formarono le consapevolezze che poi portarono a sviluppare i temi della protezione civile, così come della tutela e del governo del territorio, della sicurezza delle città. Questa iniziativa alle Oblate vuole raccontare una piccola parte di quei giorni e delle settimane che seguirono, con un omaggio al lavoro che giovani di tutto il mondo, poi famosi come gli Angeli del Fango, fecero per salvare migliaia di libri e con loro la conoscenza che tramandavano”.
L'alluvione infatti, come spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, colpì duramente anche la Biblioteca Comunale Centrale, situata al piano terra del complesso delle Oblate, inondando le sale di lettura e danneggiando gravemente le raccolte librarie e la collezione dei periodici, dei Bandi, leggi e decreti del Granducato.
Le operazioni di salvataggio e di restauro del patrimonio librario ebbero inizio già nei giorni successivi all'alluvione, consentendo di salvare un gran numero di volumi che ancora oggi -nonostante il buono stato di conservazione della maggioranza degli esemplari - mostrano le ferite della furia dell'acqua.
I volumi in mostra - che verranno esposti a rotazione - testimoniano il grande lavoro dei giorni e degli anni successivi all'alluvione, grazie al quale la maggioranza del patrimonio librario storico delle ex Biblioteca Comunale è tuttora consultabile.
La Sezione di Conservazione della Biblioteca delle Oblate, presso cui è conservato il patrimonio della Biblioteca Comunale Centrale, è ancora oggi impegnata in attività di tutela del patrimonio bibliografico colpito dall'alluvione, realizzate tramite operazioni di restauro e di digitalizzazione, nonché in attività di tutela di ulteriori volumi alluvionati non contrassegnati nelle fasi immediatamente successive all'alluvione.