Lavoro. Luca Milani (Presidente del Consiglio comunale): “Ciascuno abbia un giusto riconoscimento nella società”

“L'amministrazione è intenzionata ad aiutare tutte le attività che stanno mostrando segni evidenti di difficoltà”

“Abbiamo appena trascorso la festa dei lavoratori, il Primo Maggio, in questa situazione fuori dall'ordinario e prima di ogni altro pensiero sento ancora necessario ringraziare ancora una volta tutte le donne e gli uomini che con il loro lavoro si sono presi cura degli altri: medici, infermieri, addetti alle pulizie e allo smaltimento dei rifiuti, addetti alla distribuzione dei beni essenziali, commessi nei supermercati, commercianti di generi di prima necessità, farmacisti, insegnanti quelli che si sono attivati per rendere fattivo e proficuo il proprio ruolo, le forze dell'ordine, organi di informazione. Da oggi – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani nel corso di una comunicazione al Consiglio comunale – hanno ripreso le attività tante altre persone ma a molte altre ancora non è permesso, non per disattenzione ma per attenzione verso il mantenimento della progressiva inversione di tendenza della diffusione del coronavirus, al fine di non vanificare i tanti sacrifici già fatti.

Chi ha dovuto sospendere il proprio lavoro, in questo periodo, adesso prova angoscia per il rischio di perderlo.

Già il lavoro, da sempre il genere umano ha dovuto vivere del proprio lavoro e questa necessità ha creato tutto quanto è strabiliante sotto i nostri occhi ed ha dato valore e dignità alla vita. Quale città migliore di Firenze può testimoniare lo splendore delle “Arti e dei Mestieri” e del valore del lavoro.

Lavorare per essere utile non solo alla sopravvivenza individuale o del nucleo familiare ma anche utile alla comunità. In questo senso il lockdown ci ha reso tutti più consapevoli dell'utilità del lavoro degli altri; non siamo autonomi e indipendenti ma interconnessi e dipendenti dagli altri.

Il 28 Aprile è stata anche la giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, temi resi ancora più importanti e determinanti in questa fase di gestione dell'epidemia. Il lavoro, il suo valore, la sua sicurezza. Questo a mio avviso è la direzione da perseguire, non il lavoro per realizzare un'economia del profitto continuo ma il lavoro per realizzare la dignità, le aspettative e l'emancipazione dell'individuo. Ciascuno abbia un giusto riconoscimento nella società.

Con questa chiusura collettiva abbiamo realmente preso consapevolezza dell'importanza e del valore del lavoro a partire da quelli che abbiamo posto in fondo alla catena dell'economia di mercato?

Se sarà così il quadro normativo del mercato del lavoro dovrà essere ripensato.

Venendo alla nostra Firenze nella fase della ripartenza della vita cittadina è necessario un patto di fratellanza che ci permetta di aiutarci a vicenda in concordia ed unità.

L'amministrazione è intenzionata ad aiutare, nelle sue possibilità, tutte le attività che stanno mostrando segni evidenti di difficoltà, ma in questo patto ciascuno deve mettere qualcosa, le imprese che invocano e riceveranno aiuti pubblici si impegnano a non licenziare nessuno? A concedere l'anticipo della cassa integrazione? Ad operare con contratti giusti e paghe rispettose? A non prestarsi a lavorare a nero?

Come Paese saremo pronti ad un nuovo patto sociale che riconosca l'utilità del lavoro di tutti e la necessità dell'equo compenso? Che riconosca i diritti di base uguali per tutti, indipendentemente dal lavoro o professione che svolgi? E anche di diritti uguali a parità di professione o mansione anche se il tuo datore di lavoro è una cooperativa? Oppure a ripensare completamente il sistema delle tasse per realizzare finalmente l'art. 53 della Costituzione e magari immaginare che le tasse le deve pagare soprattutto chi ha rendita e non chi produce valore?

Siamo da troppo tempo legati ad un’idea di politica che attinge alla cronaca del presente, perdendo di vista il senso dell’azione politica come capacità di governare il cambiamento in funzione di una visione del futuro; la politica come impegno che riguarda non solo le aule parlamentari o le sedi istituzionali, bensì l’esercizio di una responsabilità condivisa che coinvolge una molteplicità di attori; siamo tutti collegati gli uni agli altri!

Dimensione politica, quindi, come visione di obiettivi a lungo termine, strategici, e al tempo stesso consapevolezza delle condizioni concrete che sono necessarie per ottenerli, spesso mediando tra ideale e reale. Aspettavamo questo 4 maggio come se fosse il giorno della ripartenza, del ritorno alla normalità – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – non è così, molto tempo sarà necessario, adoperiamoci perché questo tempo sia ben speso a far sì che il futuro sia migliore del passato”. (s.spa.)

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