Nicola Armentano (PD): “Invitiamo ed ospitiamo a Firenze i 37 atleti rifugiati che sono presenti alle Olimpiadi di Parigi”

Queste le dichiarazioni del consigliere PD Nicola Armentano

“Le Olimpiadi sono il momento sportivo più alto per chi ama lo sport e lo vive ogni giorno. E di chi sogna di essere lì e magari di salire sul podio. Meglio se quello più alto. Toccare così la felicità con mano. Io ho avuto la fortuna e l’onore di vivere da vicino questi momenti diventando “olimpico” e vedendo la gioia immensa delle “olimpioniche”. Assaporare il profumo e le emozioni di quei luoghi. E diventarne portatore di quei valori di pace e solidarietà. Sapori che non perdi mai e che in ogni Olimpiade riaffiorano. Più forti e intensi ogni volta che ripartono. Così anche nell’olimpiade di Parigi, città resa ancora più bella di sempre.
La città dell’amore, che si onora di celebrare in queste prossime due settimane chi ha sacrificato la propria vita e impegnato tenacemente per esserci almeno una volta.
Le Olimpiadi sono il coronamento di un percorso sportivo e professionale (tecnici, medici e fisioterapisti) ma sono anche l’inizio, per chi le ha vissute e le vive oggi, di un inizio di un viaggio per promuovere la pace e la solidarietà.
Diventare olimpici e non olimpionico come accaduto ieri a Niccolò Martinenghi, il primo oro di Parigi 2024, al quale vanno le mie congratulazioni, vuol dire impegnarsi nel portare sempre messaggi di pace, di solidarietà, di altruismo che appartengono alla nostra Città.
Purtroppo questa è un’Olimpiade che poteva essere nostra. Poteva essere l’Olimpiade di Roma. L’Italia è capace di portare avanti iniziative di grande rilevanza internazionale, come abbiamo visto a Firenze, qualche settimana fa, grazie alla partenza del Tour de France.
Abbiamo fatto capire al mondo che la nostra Firenze, grazie ai suoi dirigenti, alla sua macchina organizzartiva, ai tanti volontari che si sono messi a disposizione, è degna di poter ambire a portare avanti una serie di iniziative sportive di rilevanza internazionale.
L’appello e l’invito che faccio alla nostra amministrazione è però non soltanto di portare costantemente manifestazioni sportive di rilevanza internazionale ma soprattutto un altro. Invitare qui Filippo Grandi, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, e i suoi 37 atleti rifugiati, scappati da ogni parte del mondo dalla guerra per una giornata speciale da dedicare allo sport come luogo di accoglienza e pace.
I 37 atleti rifugiati sono a Parigi a “combattere” sì, ma per un risultato sportivo. Sarebbe auspicabile averli a Firenze e, insieme a loro, ci unissimo per una iniziativa mondiale rivolta a combattere tutte le guerre.
Credo che la nostra città, grazie anche agli appelli dell’arcivescovo Gambelli, debba continuare ad essere germoglio di pace e di giustizia. Grazie anche ad una delibera che abbiamo votato nell’ultimo Consiglio della precedente consiliatura credo che questo gesto possa continuare a produrre azioni e che si possa un domani ospitare questi 37 atleti che fuggono dalla guerra e sarebbe bello, per la nostra città, dare continuità e forza a quella voglia di costruire la pace attraverso lo sport”. (s.spa.)

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