“Abbiamo strumenti normativi per evitare drammi già visti. Introduciamo nelle scuole l’insegnamento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare. E si preveda di istituire un registro delle morti improvvise e dei resuscitati. Sono azioni che possono aiutare a ridurre le morti improvvise”
Questo l’intervento in Consiglio comunale di Nicola Armentano (PD) all’indomani del malore accorso al giocatore della Fiorentina Edoardo Bove
“Il dramma che ieri si stava per consumare allo stadio Artemio Franchi ha riacceso l’importanza su quanto sia necessario intervenire per evitare che situazioni come quelle accadute a Piermario Morosini o, andando indietro ancora indietro nel tempo, di Renato Curi possano avere una soluzione diversa e, magari, lieta come quella che è accaduta ieri ad Edoardo Bove, al quale personalmente e penso di poter parlare a nome di tutto il Consiglio comunale di Firenze ,auguro una pronta ripresa della sua attività.
Quanto visto ieri ci ha fatto capire quanto sia importante si fare prevenzione e screening da un punto di vista cardiologico e l’Italia, su questo, ha una delle normative più rigide per la partecipazione allo sport, ma occorre accompagnare lo screening e il momento della prevenzione con azioni complementari per evitare una situazione drammatica: la tempestività dei soccorsi e l’uso degli strumenti che sappiamo essere necessari per ripristinare un ritmo cardiaco vitale.
Viviamo in un Paese che ha emenato una legge che è denominata ‘legge del buon Samaritano’. La legge 116 del 2021 che depenalizza e permetta a chiunque l’ utilizzo di quelle manovre salvavita e l’uso del defibrillatore.
È una legge importante.
Ed è necessario che si dia ampia informazione su questa norma.
È una legge / garanzia che permetterà a tanti di aiutare chi è in difficoltà senza aver paura di trovarsi poi a difendersi per non esser riuscito a salvare la vita di chi in quel momento, senza un aiuto esterno rapido e precoce, avrebbero avuto poche possibilità di salvezza.
La situazione come quella in cui si è ritrovato Edoardo Bove allo stadio Franchi ne è l’esempio concreto.
Se non ci fosse stato quell’intervento tempestivo probabilmente saremmo a raccontare un’altra storia.
L’Amministrazione comunale ha già fatto tanto su questo ambito. Firenze ha già introdotto atti che obbligano la presenza di un defibrillatore in ogni esercizio commerciale con un’estensione di oltre 200 metri quadrati di superficie.
Ma non basta.
Serve fare di più aumentando azioni di sensibilizzazione e promozione per far conoscere le manovre salvavita. Possiamo iniziare dalle scuole con dei corsi di Primo soccorso tra gli studenti e, contestualmente, invitare la Regione Toscana per l’istituzione di un registro delle morti improvvise e dei resuscitati.
Potrà essere questo uno strumento utile per acquisire dati e offrirli alla comunità scientifica per fare ricerca.
In conclusione credo che favorire la diffusione e l’uso dei defibrillatori, lavorare per l’implementazione dei formatori laici sul territorio e aumentare informazione, sensibilizzazione e conoscenze, oltre che continuare a fare screening e prevenzione, potranno ridurre situazioni drammatiche e permettere che l’epilogo positivo, seppur drammatico, accaduto allo stadio Franchi possa registrarsi in ogni spazio sportivo o in qualunque altro luogo della nostra città. Sarà un segnale di civismo al quale non possiamo sottrarci”. (s.spa.)