Omaggio ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Lunedì 23 maggio, alle 14,30, prima del Consiglio comunale

A trent’anni dagli attentati che costarono la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino il Presidente del Consiglio comunale, unitamente al Consiglio comunale, onoreranno la loro memoria con una cerimonia che si terrà lunedì 23 maggio, alle 14,30 presso la lapide intitolata ai giudici Falcone e Borsellino ed agli agenti della scorta situata nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio.

La cerimonia sarà introdotta dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani e vedrà la partecipazione di don Andrea Bigalli (Referente Regionale Libera Toscana), Salvatore Calleri (Presidente Fondazione Antonino Caponnetto), Giuseppe Quattrocchi, già Capo della Procura di Firenze e Giuseppe Creazzo (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Firenze).

Nel corso della seduta nel Salone dei Duecento, alle 17,59 ora dell’attentato, il Consiglio comunale, aderendo all'invito del Presidente Anci Decaro, effettuerà un minuto di silenzio sospendendo i lavori dell’aula.

Le stragi del 1992 sono state uno spartiacque nella storia della nostra Repubblica. A trenta anni dalla strage di Capaci dove trovò la morte di giudice Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, le istituzioni sono ancora impegnate a combattere le mafie. Questa guerra – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – non è stata ancora vinta definitivamente nonostante siano stati fatti tanti passi avanti per colpire le finalità finanziarie delle mafie. Solo dopo gli attentati a Falcone e Borsellino l’Italia comprese che la lotta alla mafia non doveva essere una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale che coinvolgesse le giovani generazioni come diceva Paolo Borsellino. Il sacrificio dei suoi servitori mobilitò cittadini e istituzioni. È nostro compito – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – portare avanti gli insegnamenti e l’opera iniziata da Falcone e Borsellino e tramandarla affinché non vada dispersa”. (s.spa.)

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