Relazione conclusiva della Commissione speciale “Per il contrasto a Firenze dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”

Barbara Felleca (Presidente) e Roberto De Blasi (Vice presidente): “Sono stati tre i grandi pilastri e tre le parallele e convergenti linee di lavoro della Commissione speciale: Dignità e Costituzione; Storia e Memoria; Istruzione e formazione”

Nell’ultimo Consiglio comunale del 2021 la presidente della Commissione speciale “Per il contrasto a Firenze dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza” Barbara Felleca ed il vice presidente Roberto De Blasi hanno relazionato l’assemblea sul lavoro svolto durante l’anno.

In apertura di relazione il sindaco Dario Nardella ha letto un messaggio arrivato dalla senatrice Liliana Segre. “Con un tempismo eccezionale – ha letto il sindaco Nardella – la vostra Commissione ha svolto il ruolo d’apripista, avete infatti anticipato di tre mesi i lavori del Senato. Un vantaggio virtuoso. Siete nati sotto una buona stella, infatti, la monumentale Lectio Magistralis del Presidente Paolo Grossi, il 18 Gennaio scorso, ha gettato le basi, ideali, di un percorso necessario. La sua interpretazione autentica del termine razza contenuto all’articolo 3 della Costituzione resta un faro, un passaporto per il futuro. Ancora una volta, la città Medaglia d’oro alla Resistenza mostra alla propria cittadinanza sensibilità civile e politica. Complimenti. Il mio apprezzamento va anche al metodo, la scelta del confronto, l’idea dell’ascolto diffuso così cara al vostro indimenticato Sindaco, Giorgio La Pira, padre costituente. Uscire dalla “Confort Zone” per affrontare un tema spinoso e dirimente come i discorsi d’odio non è un passaggio scontato. È un atto politico – ha concluso il sindaco Nardella a nome della senatrice Segre – degno di una grande città. Buon lavoro e auguri grandi di buone feste a tutta la Comunità fiorentina. Liliana Segre”.

La presidente Felleca ha ricordato come “un anno fa, con propria delibera n. 78/2020, il Consiglio Comunale ha istituito a Firenze, città medaglia d’oro per la Resistenza, la Commissione Speciale “Per il contrasto a Firenze dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza", ispirata dalla iniziativa della Senatrice Segre in Senato ma ancor prima dalla sua sollecitazione: “Rimanere indifferenti non è più possibile e lo dico io che l’odio ce l’ho scritto sul braccio”. Ecco perché idealmente la nostra Commissione – ha ricordato la presidente Barbara Felleca – la chiamiamo “Commissione Segre”, e ringrazio tutta la maggioranza sia per averla costituita, sia per avermi nominata sua Presidente. La “nostra” Commissione Segre è stata durante questo anno di lavoro un luogo di ascolto, di studio, di dialogo e di riflessione che ha coinvolto molte realtà cittadine (e non) nella discussione sul contrasto ai fenomeni di odio e di razzismo. Una Commissione costituita peraltro in un momento storico difficilissimo, per la crisi sociale scatenata dalla pandemia, che ha visto sempre di più inasprirsi la contrapposizione tra il “Noi” e gli “Altri”, come bene ci ha spiegato l’Ordine degli Psicologi durante una seduta di Commissione, esacerbando così le problematiche già presenti nella società. Un momento storico, poi, dove uno dei pericoli più subdoli per la nostra democrazia, e per la coesione sociale, è rappresentato dal fenomeno ‘dell’hate speech’, perché i seminatori d’odio, ricorrendo anche (ma non solo) all’uso distorto delle nuove tecnologie e dei mezzi di diffusione del pensiero, pongono in essere azioni che, pur non essendo sempre perseguibili sul piano penale, costituiscono pericolo per la tenuta dei valori democratici e la pacifica convivenza, e vanno vieppiù allargando il divario tra l’Io, il Noi; contrapposto all’Altro, al diverso. Nel corso delle sedute della Commissione abbiamo voluto audire la Comunità Ebraica, la Comunità Afrodiscendente, la Comunità LGBTQ, la Rete Antirazzista fiorentina, traendone la convinzione che occorre certamente perfezionare gli strumenti legislativi, ma occorre intervenire con azioni di sensibilizzazione per creare una vera cultura dell’inclusione, introducendo anche un meccanismo sub-normativo fatto di best practice che favoriscano atteggiamenti antidiscriminatori, magari con sistema premiale.

Rivendico con forza la scelta di porre al centro del lavoro della Commissione Speciale, la Costituzione ed i diritti della persona, la sua Dignità perché tanto vale a creare quella coesione sociale fondata su valori condivisi, ed un’autentica, democratica coscienza civile che è l’unico vaccino contro i nuovi razzismi. Densa di significato, ricordiamo tutti, la prima seduta della Commissione Speciale, nella quale il Sindaco Nardella ha richiamato l’impegno di tutti i livelli istituzionali nell’attuazione del principio di uguaglianza sostanziale richiamato all’art. 3 comma 2 della Costituzione, con ciò conferendo piena dignità e rilievo anche ai lavori della Commissione speciale. Sono stati tre i grandi pilastri e tre le parallele e convergenti linee di lavoro della Commissione speciale: Dignità e Costituzione; Storia e Memoria; Istruzione e formazione e direi quindi cultura, elemento essenziale per garantire la tenuta dei valori democratici. Consegniamo, nelle mani della città di Firenze, del Consiglio Comunale Firenze e del Sindaco, alcune brevi considerazioni finali. Firenze è certamente una città che accoglie la diversità e favorisce e valorizza il valore dell’intercultura; è una città che non registra criticità particolari e casi preoccupanti di intolleranza, come ci ha ricordato l’ex Prefetto Guidi.

Firenze – ha ricordato la presidente Barbara Felleca – aderisce alla Rete Città inclusive e sostenibili; aderisce alla Rete Ready; aderisce al movimento collettivo nazionale Italia Gentile e Firenze è città gentile; aderisce a Oscad, la Rete Nazionale contro i fenomeni d’odio che correttamente approccia il fenomeno con metodo multisdisciplinare, e dobbiamo massimizzare e valorizzare queste nostre partecipazioni.

Firenze ha voluto costituire una Commissione Speciale, e questo può e sarà d’esempio per le altre città italiane, come ci ha detto il Senatore Verducci. Firenze poi, è una città in cui molti sono i soggetti impegnati con la loro azione nel contrasto e nella prevenzione a fenomeni d’odio e razzismo, e ne abbiamo avuto una chiara fotografia sia durante il percorso di audizioni, sia durante la straordinaria seduta del 16 Novembre dove i Professori Grossi e Zagreblesky hanno parlato di “Dignità, Diritti, Solidarietà: prospettive per l’Italia e per l’Europa” in un Salone dei Cinquecento gremito di studenti, di rappresentanti della Magistratura e dell’Avvocatura, mondo delle Professioni e dello Sport, oltre alle massime Autorità cittadine civili e religiose.

Una seduta di significativa rilevanza, quella del 16 Novembre scorso, durante la quale la Senatrice Liliana Segre ha fatto pervenire un suo messaggio di saluto, riportando l’attenzione sul contrasto all’hate speech, un fenomeno sul quale sta lavorando la Commissione Straordinaria del Senato, come ci ha riferito il Senatore Verucci, un fenomeno complesso e globale, dove l’uso delle piattaforme e degli algoritmi che in taluni casi sembrano favorire i discorsi radicalizzati (che portano ad un aumento delle interrelazioni e degli introiti commerciali) postulerebbe una complicatissima normazione sovranazionale condivisa.

Se è vero che occorre lo strumento legislativo (norma contro odio), che non tocca a Firenze normare, occorre rimettere a sistema il patrimonio di competenze e soggettività che in città operano sul contrasto al razzismo; occorre in altri termini fare rete e unire le forze per Valorizzare la risorsa della diversità, occorre, e lo dico, una nuova alleanza sociale tra Istituzioni che ricostruisca su valori condivisi la nostra fluida società civile. Occorre investire (ed abbiamo competenze e risorse intellettuali per farlo) per promuovere la conoscenza reciproca favorendo una vera educazione interculturale; occorre investire in sensibilizzazione e cultura costruendo a partire da Firenze un solido meccanismo sub normativo fatto di best practice che favorisca atteggiamenti antidiscrimionatori, magari con un sistema premiale.

Facciamoci portatori di Costituzione: lo studio della Costituzione è ancora oggi mancante in quasi tutti i programmi didattici delle nostre scuole medie inferiori e superiori, come ci ha ricordato il Prof. Grossi, ed “una piena conoscenza della Costituzione repubblicana deve rappresentare una componente necessaria per la compiuta formazione di tutti i nostri giovani”

Rammentandoci, che l’art. 3 comma 2 Cost. pone un obiettivo trasformativo della comunità politica, dove si misurano le politiche di prevenzione e protezione ed ognuno di noi che appartiene all’Istituzione ne è attore e protagonista: e dunque andiamo avanti, con speranza e coraggio

Dobbiamo lavorare contro il linguaggio d’odio diffuso, con un patto solido, a partire da quest’Aula, per impegnarci ad impedire l’imbarbarimento del discorso pubblico, e ad agire secondo un comune codice etico che ha il suo fondamento nella Carta costituzionale: la nostra Carta fondamentale ha tracciato un perimetro invalicabile, all’interno del quale non può e non deve esserci dialettica politica (o partitica?): chi rappresenta le istituzioni deve dire chiaramente che rispettare la Costituzione significa rispettare ogni essere umano.

Sul versante amministrativo, e qui mi rivolgo al Sindaco, dobbiamo potenziare e facilitare l’accesso ai servizi per gli stranieri per contrastare la clandestinità, rafforzando il dialogo con le comunità, che sovente ignorano l’esistenza di sportelli; favorire la mediazione culturale, aprire sportelli in lingua, offrire maggiore sostegno alle realtà imprenditoriali straniere, e valorizzare le realtà imprenditoriali e produttive degli stranieri (San Lorenzo e Sant’Orsola); potenziare il supporto legale e psicologico per le vittime dei crimini d’odio, che creano traumi perduranti nel tempo (rete Dafne); agevolare l’utilizzo dell’identità ALIAS per accesso a biblioteche e trasporti pubblici, ed ai servizi locali.

Tenendo sempre a mente – ha concluso la presidente Barbara Felleca – che l’uguaglianza “non è solo un orizzonte ma un impegno incessante a rimuovere gli ostacoli, le discriminazioni, le ingiustizie come ha detto il Presidente Mattarella a Sant’Anna di Stazzema l’1 marzo 2020”. (s.spa.)

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