Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha letto, in assemblea, il comunicato della Consulta Lgbtqia+ del Comune di Firenze: “Violenza contro la Comunità”.
“In questi giorni l’amministrazione comunale di Firenze ha preso una posizione di denuncia e di forte preoccupazione riguardo ai fatti incresciosi di Oslo che hanno visto colpire duramente la comunità Lgbtqia+, non solo di quel Paese, ma del mondo intero.
Questo in Italia non si è ancora capito, sono proprio gli esponenti politici a non volerlo vedere: chi compie un crimine d’odio, quello basato esclusivamente su un elemento di discriminazione, evidenzia una maggiore pericolosità proprio per la volontà di colpire attraverso il singolo un intero, e globale, gruppo sociale.
La mancanza di una legge contro violenza e discriminazione dovute all’orientamento sessuale e all’identità di genere delle vittime continua a perpetrare l’idea che questo tipo di aggressioni siano in qualche modo corrette: se è vero che in Norvegia questo tipo di legge, presente dal 1981, non evita del tutto i crimini d’odio, è ancor più vero che non avere una legge specifica le agevola e lo Stato è partecipe, alla stessa stregue dell’aggressore, di questo reato, come ribadito dalla CEDU.
Non riconoscere il crimine d’odio a stampo omo lesbo bi trans inter a fobico come tale significa volersi girare dall’altra parte e, di fatto, agevolare la violenza, normalizzando l’atto e ignorando per questo la vittima che viene traumatizzata nuovamente anche dalla comunità che non la riconosce come tale.
L’Italia, la Toscana, la stessa Firenze non ne sono immuni ed i segnali sono già stati lanciati belli forti: dal vandalizzare le panchine arcobaleno, l’ultima pochi giorni fa proprio al parco San Donato, a vere e proprie aggressioni verbali e poi fisiche.
Uno stato civile si misura dal grado di sicurezza nel quale vivono i suoi cittadini e le sue cittadine e purtroppo l’Italia parte giù bucherellata come una forma di groviera.
Per questo la Città di Firenze dovrà mettere in campo misure fattive contro la violenza, partendo dalla formazione dei propri dipendenti comunali, alle scuole, allargandola in ogni campo dove il Comune può agire.
L'aria che si respira è carica d'odio, una mentalità medievale che, passando anche attraverso la terribile sentenza statunitense che nega il diritto federalmente riconosciuto all’aborto rendendolo così potenzialmente, e pericolosamente, precluso in alcuni stati fa presagire una stagione dove i diritti umani, e pertanto fondamentali, saranno sempre messi sotto la lente di ingrandimento con l’intento di negarli.
Tra oggi e domani si ricordano i moti di Stonewall, moti scatenati da anni di repressione, retate, pestaggi e arresti. Molte cose sono cambiate in questi anni, non possiamo negarlo, ma non è certamente abbastanza. Proprio per questo vi chiediamo adesso un minuto di silenzio per le vittime di Oslo, ma anche per Cloe, per Sasha e per Camilla, tutte persone Transgender, che in meno di una settimana si sono tolte la vita o sono state uccise in Italia, per colpa dell’odio e della discriminazione, in casa, in strada o sul luogo di lavoro. (s.spa.)