“Lo sport ci regala tantissime emozioni ma, a volte, ci tocca leggere notizie raccapriccianti che meritano risposte, anche da parte delle istituzioni. Mi riferisco alla presunta vicenda del genitore di un figlio che gioca a basket a Firenze e che volendo cambiare società – ha spiegato il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale presentando un question time all'assessore allo sport Cosimo Guccione – pare si sia sentito chiedere dei soldi per il rilascio del cartellino dell'atleta. Una vicenda che, se vera, non è da sottovalutare. Lo sport deve essere anche educazione ed inclusione. Lo sport deve aiutare i ragazzi e le ragazze a diventare degli uomini e delle donne. Bisogna continuare a monitorare il fenomeno e, qualora la giustizia sportiva e la giustizia ordinaria dovesse riscontrare che ci sono state delle forme illegali per riscattare l'atleta occorrerà intervenire in maniera drastica. Esistono già dei parametri per valutare la costruzione tecnica degli atleti. Non occorrono meccanismi perversi per cercare di dare la giusta libertà a chi decide di cambiare società. Questo tema – ha concluso il capogruppo PD Nicola Armentano – sarà da tenere presente anche quando l'amministrazione comunale assegnerà gli impianti sportivi e sarà ancora più importante premiare quelle società che lavorano seriamente e che s'impegnano per il futuro dei nostri giovani. Propongo di istituire, inoltre, una commissione che valuti la tenuta dell'impianto e dare un premio o ringraziare, con un gesto, l'associazione più meritevole nell'uso della gestione del bene pubblico. Ritengo sia etico dare l'esempio sia di buona educazione sia di valorizzazione di un bene di proprietà pubblica”.
“Come amministrazione non si può non stigmatizzare un comportamento del genere. Negli ultimi anni non erano mai arrivate al nostro assessorato segnalazioni simili – ha detto Cosimo Guccione – e, da sempre, ci battiamo per il rispetto dell'etica sportiva e stiamo pensando di realizzare proprio un codice etico da inviare a tutte le società sportive che operano sul nostro territorio. Un obiettivo da perseguire in sinergia col Coni, con le federazioni e gli enti di promozione sportiva. Dobbiamo arrivare ad avere un linguaggio unico che vada sia verso la tutela dell'atleta e favorisca la pratica sportiva evitando gli abbandoni precoci. Anche sull'uso degli impianti sportivi il Consiglio, che emana i regolamenti, potrà studiare la possibilità di inserire regole più stringenti nei confronti di società che si sono rese responsabili di illeciti sportivi e sanzionati dalle federazioni competenti”. (s.spa.)