“A nome di Firenze esprimo la vicinanza e il cordoglio dell'amministrazione e della comunità al popolo d'Israele per le centinaia di vittime indifese a causa del vile attacco terroristico. Ho sentito i colleghi sindaci di Tel Aviv e di Gerusalemme in questo ore e ho confermato loro il nostro impegno insieme agli altri sindaci europei perché non si possa cancellare la speranza e l'obiettivo della pace tra questi due popoli, pace che è possibile soltanto se si annullano, se si azzerano questi gesti di violenza inaudita”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella aprendo, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, i lavori degli Stati generali della diplomazia culturale con i rappresentanti degli Istituti italiani di cultura all’estero.
Il sindaco ha ringraziato il ministro degli Esteri Antonio Tajani “per la decisione di tenere a Firenze questa importante iniziativa: la decisione di uscire da Roma mostra infatti la sensibilità del Ministro e del governo per la ricchezza, la diversità e la varietà culturale che si trova nei territori italiani. A differenza di altri paesi europei in cui le manifestazioni ed iniziative culturali si concentrano spesso nella capitale, l’Italia – anche per la sua storia - si è sempre contraddistinta per la presenza di più centri culturali di rilievo e Firenze è sicuramente fra i principali con i suoi 94 musei, 50 gallerie d’arte, oltre 400 fra siti e monumenti da visitare, 70.000 studenti universitari (di cui 16.000 stranieri), almeno 15 tra festival e manifestazioni culturali di rilievo internazionale, per non parlare delle biblioteche, dei giardini e delle numerosissime istituzioni culturali, alcune delle quali con tradizioni più che secolari”.
“Firenze - ha sottolineato il sindaco - è la città dell’arte, della cultura, della storia umanistica e rinascimentale, ma sta diventando sempre di più uno dei centri di un’economia culturale innovativa che punta anche sull’arte contemporanea. Auspico quindi che in questi tre giorni di dibattiti, discussioni, confronti, i direttori e le direttrici degli Istituti italiani di cultura, la cui opera a sostegno dell’Italia abbiamo qui modo di osservare ed apprezzare pressoché quotidianamente, possano trarre ispirazione da questa città per realizzare nuove iniziative che confermino come l’Italia sia una delle grandi potenze culturali del mondo, il cui soft power può contribuire fra l’altro a promuovere l’economia, il commercio, il turismo, la scienza, la ricerca”.
(edl)