La struttura rivolta a giovani che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria
L’assessore Paulesu: “Una sperimentazione di grande significato sociale innovativo per supportare questi giovani nella costruzione di un progetto di autonomia”
Si chiamerà “Casa della Volta” e ospiterà alcuni fra i cosiddetti “care-leavers” ovvero ragazzi tra i 18 e i 22 anni che al compimento della maggiore età vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria e sono in fase di fuoriuscita da strutture residenziali comunitarie o situazioni di affido. Un progetto sperimentale di co-housing in un appartamento che vuole essere, per questi giovani, tassello cruciale di un percorso graduale di superamento dell’assistenza e accompagnamento verso l’autonomia. È la prima struttura di questo genere realizzata a Firenze.
“Una sperimentazione all’avanguardia che vuole dare un supporto concreto a questi giovani nella costruzione del proprio progetto di vita in un percorso verso l’autonomia. – sottolinea l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Nicola Paulesu - Nonostante il livello di autonomia raggiunto dai beneficiari, si tratta di giovani con alle spalle esperienze complesse e privi del sostegno di una rete familiare e relazionale per cui il reperimento di un alloggio è obiettivo complesso. In questo modo forniamo un supporto che è tassello fondamentale nella costruzione di un futuro e di un percorso di vita autonomo. Si tratta comunque di situazioni che in questa fase sono monitorate attentamente dai servizi. Ringrazio la Regione, l'Assessora Serena Spinelli, la Direzione dei Servizi Sociali, la dott.ssa Claudia Magherini e la cooperativa Il Girasole per il lavoro svolto che ha permesso di conseguire questo obbiettivo e tutti coloro che sostengono questi percorsi di sostegno all'inclusione".
"C'è soddisfazione nel vedere iniziare a Firenze una nuova esperienza di coabitazione per ragazzi che hanno un passato sicuramente molto difficile alle spalle ma un futuro ancora tutto da scrivere. – dice l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli - Come Regione Toscana negli anni abbiamo dato continuità e fatto crescere i percorsi del progetto nazionale dedicato ai careleavers, che offrono sostegno, orientamento, formazione e tra gli aspetti che ci siamo dati l'obiettivo di supportare c'è anche quello fondamentale dell'autonomia abitativa. Grazie quindi al Comune di Firenze, a tutti i soggetti e le persone che porteranno avanti questa attività e un grande in bocca al lupo ai ragazzi".
L’iniziativa rientra nel Progetto Care Leavers, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la cui assistenza tecnica è curata dall'Istituto degli Innocenti e a cui la Regione Toscana ha aderito fin dalla prima triennalità di sperimentazione. Con la definizione “care-leavers” ci si riferisce a ragazzi che hanno compiuto il diciottesimo anno di età e che a tale data si trovano fuori dalla famiglia di origine su dispositivo dell'Autorità Giudiziaria, in strutture residenziali per soli minori e/o affidamento familiare. Il Progetto Care Leavers è un accompagnamento verso l'autonomia di questi ragazzi, attraverso il supporto di un Tutor, con cui vengono svolte attività sia individuali che di gruppo con gli altri e la possibilità di erogare delle borse per l'autonomia vincolate al fatto di vivere fuori casa (struttura e/o sistemazione abitativa autonoma).
Il Comune di Firenze partecipa alla sperimentazione ministeriale fin dall'inizio. Per ovviare alla difficoltà riscontrata dai “careleavers” a reperire situazioni alloggiative autonome è stato valutato di creare la "Casa della Volta" che può ospitare un massimo di 8 fra ragazze e ragazzi per un arco temporale massimo di un anno e mezzo, con un canone calmierato.
I ragazzi che entrano in questa casa, che passano attraverso questa porta, iniziano un nuovo percorso di indipendenza e che li porterà ad acquisire nuovi strumenti e capacità di empowerment per poter poi proseguire la loro strada in autonomia. Uno degli obiettivi del progetto è proprio dare loro un passaggio lungo il loro cammino. Se la “Volta”, che da’ il nome alla struttura, è la porta del cielo, ognuna delle cinque porte degli appartamenti dei ragazzi ha il nome di una costellazione, disegnata sul legno: Cigno, Orsa Maggiore, Sestante, Idra, Dragone.
Il Servizio Sociale Professionale continuerà comunque a monitorare le singole situazioni e i diversi percorsi. Di supporto alla realizzazione della Casa, c’è la Cooperativa Il Girasole che è il gestore della progettualità per l'amministrazione comunale.
(sa. ca.)