Al Cinema della Compagnia l'appuntamento promosso da Libera Toscana. "Onore a tutte le donne e gli uomini che hanno perso la vita per non perdere la propria dignità"
"Fare l’amministratore locale, rappresentare l’amministrazione di Firenze ed essere qui con voi stamani per la giornata della Memoria e dell’Impegno (26° giornata) è per me motivo di grande orgoglio. Scusate la franchezza ma mi è facile, non mi costa nulla! Non sento di essere in pericolo, né di mettere in pericolo la mia famiglia; non devo vincere la paura, per questa mia presenza a fianco di Libera, o per le mie parole di condanna delle mafie e dei mafiosi.
Per noi è fin troppo facile prendere queste posizioni. Penso invece che nelle terre di mafia, sia diverso, dove magari sei nato e da sempre, da quando ne hai memoria, si vive come all’interno di una cappa nella quale la mafia ha tolto alle persone la dignità e la libertà. Persone ricattate, impaurite, svuotate, costrette a ringraziare per cose alle quali invece hanno diritto.
Perché le mafie, la corruzione, l’illegalità, assassinano la speranza e senza la speranza di una vita libera non ci può essere felicità. E questo credo sia il fine ultimo della vita di ciascuno cioè di vivere la vita in “pienezza di felicità” che vuol dire poi semplicemente vivere in armonia con il creato e con l’umanità. Allora grande onore a tutte le donne e gli uomini che hanno perso la vita per non perdere la propria dignità.
Un’altra cosa che stride fortemente, nella dinamica mafiosa, è il loro senso di fede: “Per favore, cambiate vita! Convertitevi, fermatevi di fare il male!”. “Convertitevi, ve lo chiedo in ginocchio, per il vostro bene!”. [“Avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro!”]. Ci ricordiamo tutti questo imperativo, con il quale Papa Francesco si è rivolto ai mafiosi nel 2014 insieme a don Ciotti.
“Convertitevi, ve lo chiedo in ginocchio”, dice Papa Francesco, ribaltando il rituale religioso dei picciottiche invece, fanno l’inchino nelle processioni religiose, davanti alle abitazioni mafiose. Ma c’è anche una Chiesa che denuncia senza remore l’incompatibilità tra mafie e Vangelo, anche a costo della vita. E’ la Chiesa di don Pino Puglisi e don Peppino Diana e dei preti di don Luigi Ciotti.
Per contrastare la mafia, “è necessario uno scatto” da parte di tutti, perché la mafia “è un problema sociale e culturale”. Lo ha chiesto più volte don Ciotti in tutti questi 26 anni. Servono “politiche sociali, posti di lavoro, investimenti sulla scuola”. Soprattutto, serve “una politica al servizio del bene comune”. Occorre inoltre tutelare tutti coloro, magistrati, collaboratori di giustizia, forze dell’ordine, giornalisti, amministratori civici, religiosi, cittadini, lavoratori che si sono ribellati, che antepongono la voce dalla coscienza ai rischi della denuncia.
Fatemi stamani ricordare però Ilaria Alpi e Milan Hrovatin, assassinati ormai 27 anni fa a Mogadiscio da un altro sistema occulto che combina mala politica a mala vita.
Oggi però è il momento in cui dare spazio e rendere il doveroso omaggio al ricordo per tutti i morti ammazzati innocenti dalle mafie, non solo i nomi dei personaggi più conosciuti e famosi ma i nomi di tutte queste persone morte per mano mafiosa. Tra loro c’è chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto a minacce e a ricatti, ma anche chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di un conflitto a fuoco o vittima inconsapevole di potenti esplosivi.
Ma è anche il momento per chiedere giustizia per i familiari di tutte queste vittime, tantissime delle quali ad oggi non conoscono la verità né sui mandanti né sugli esecutori.
Grazie a Libera che ogni anno non si tira indietro e senza timori ci scuote e ci richiama all’attenzione su quanto sia in pericolo la nostra società, tutta, compresa la nostra bella Firenze, dall’insinuarsi delle mafie".
Questo l'intervento del presidente del Consiglio comunale Luca Milani che ha partecipato questa mattina alla XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie in rappresentanza del Comune di Firenze
(fdr)