“Chiediamo costantemente maggiore attenzione al rapporto tra cittadinanza, verde urbano e gli interventi di abbattimento. L’accesso agli atti per via Aretina ci conferma la necessità di procedere in modo diverso, urgentemente”
“Il gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune – spiegano Dmitrij Palagi, Antonella Bundu (SPC Comune) con Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli (SPC Q2) e Andrés Lasso (già candidato sindaco dei Verdi) – ha ricevuto risposta a una richiesta di accesso atti, fatta più di un mese fa, quando una parte della cittadinanza si era attivata per chiedere spiegazioni in merito ai numerosi tagli intervenuti in via Aretina. Altri ne seguiranno.
La ragione? Il pericolo che rappresenterebbero tutte le alberature presenti.
Abbiamo guardato tutte le VTA che ci sono state spedite e le abbiamo confrontate con quelle del 2017, ma non tornano i numeri tra gli atti disponibili. Gli studi del 2020 sono relativi a sei alberi che mancano dall'elenco del 2017. Quindi un confronto diretto ci è impossibile.
Il gruppo consiliare – aggiungono Palagi, Bundu, Palandri, Gengaroli e Lasso – procederà a richiedere integrazioni alla documentazione.
Nel frattempo verrà depositata un'interrogazione urgente per capire come sia possibile un radicale peggioramento della condizione di tutti gli alberi tra il 2017 e il 2020. Ci sembra sia mancato completamente il monitoraggio e la cura nel tempo del verde di via Aretina.
Nel 2017 le piante valutate stavano benissimo. In seguito il comune decide di "rinnovare" quelle alberature, un dottore forestale diverso ribalta completamente le valutazioni precedenti, suggerendo un completo abbattimento.
Le ragioni per la classificazione degli alberi in fascia D sono diverse tra loro: si va dall'inclinazione ai danni da scavo.
Insomma ci sono diversi punti che non sono chiari.
Inoltre a Firenze si decide di abbattere un intero filare di alberi senza neanche una valutazione strumentale, pur essendo noto che la sola valutazione visiva, sul pino, non dà informazioni sufficienti.
Pensiamo sia urgente che la Giunta dia un importante segnale politico – concludono Palagi, Bundu, Palandri, Gengaroli e Lasso – e fermi il proseguimento degli abbattimenti, dando chiarimenti al Consiglio comunale, a quello di quartiere e soprattutto alla cittadinanza che si è mobilitata nell'area.
Non ci sono altri strumenti, una mozione avrebbe un iter troppo lungo. Per questo assieme all'interrogazione urgente procediamo con questa nota stampa. Che ci sia rispetto delle persone e degli alberi, si eviti un approccio per cui "tanto si possono ripiantare, quindi tanto vale tagliare”. (s.spa.)